giovedì 26 ottobre 2017

Per non dimenticare

Anna Frank: la piccola stanza che ha reso grande il mondo

di Marina Zinzani

Non è la prima volta che appare sugli spalti qualcosa di vergognoso. Ogni domenica, si può dire, si assiste all’odio rappresentato durante una partita di calcio, si insulta la squadra, la città, la persona. Non fa neanche cronaca.
Per Anna Frank la cosa è diversa, c’è stata una sollevazione nazionale, se ne parla ovunque, si sottolinea che non bisogna dimenticare, che con la Storia non si scherza.
Chi era Anna Frank… Conosciamo la sua vicenda dai banchi di scuola, molti hanno letto il suo diario. Ognuno si sente di dire qualcosa, ora, su ciò che è giusto, e la prima cosa giusta è che non bisogna abbassare la guardia, che l’odio è dietro l’angolo, sempre, e può tornare quel Male.
Ma: immaginiamola questa ragazzina, nella sua stanza piccola, a desiderare il mondo, ad immaginare il mondo, a viverlo con la fantasia, mai abbandonata la speranza. La sua voce continua a parlare, da quella stanzetta, vorrebbe forse dire “Il mondo, uscire, respirare, essere liberi…”
Lei la vita la vedeva racchiusa, in penombra. Ma a volte della vita e della libertà qualcuno non sa che farsene, non ne conosce il significato, il valore, il non essere ogni cosa scontata.
“Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.”  E’ una frase del suo diario.

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