domenica 29 aprile 2018

Era bella l'Abissina?

La libertà convive con il suo opposto: non dimentichiamone il significato più autentico

di Paolo Brondi

Un tempo, falce e martello, o analoghi strumenti, indicavano visivamente una dipendenza. Quel "mondo rovesciato", di cui Carlo Marx parla nel Capitale, ha così esteso il suo dominio al punto che oggi controlla e condiziona in modo molto articolato la vita del singolo individuo anche quando questi non ne ha coscienza, oppure pensa di essere assolutamente libero da ogni contingente limitazione sociale.
In questa situazione storica difficile è sviscerare tutti gli equivoci che si annidano nel parlare di libertà. Nella conquista fascista dell'Etiopia c’era la canzonetta "Bella Abissina io ti vengo a liberar". Entro certi limiti il verso poteva essere interpretato come “libertà dalla società feudale”, imposta dal Negus, ma la libertà portata dai soldati era la libertà offerta da una dittatura e da un nazionalismo colonialista.
La libertà difesa dai partigiani dell'Afghanistan, coincidendo con l'imposizione delle leggi islamiche, è contraddetta dallo scopo primario della lotta per affrancarsi dai severi condizionamenti imposti da tali leggi.
Nella storia di un paese come l'Inghilterra si riscontra la contemporanea presenza della schiavitù, all'esterno, e dell'habeas corpus, all'interno.
Molteplici sono gli esempi storici di diverse situazioni socio politiche ove l'attuazione pratica di un principio universale, come la libertà, coesiste con principi opposti. Ciò dimostra che non si possa parlare di libertà in astratto, avulsa dal concreto processo storico, e fa comprendere il carattere non liberale di molti movimenti che si autoproclamano a favore della libertà.
Impone pure la necessità di difendere il patrimonio della libertà, raggiunto nel corso dei tempi (la libertà di stampa, di pensiero, di riunione), al fine di comprendere in concreto la duplice natura della libertà del singolo che può attuarsi sia come “libertà da” (es. dall'oppressione politica ed economica) sia come “libertà di” qualcosa (per es. di poter compiere determinate azioni).

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