La natura, talvolta, ci regala spettacoli inattesi che superano ogni aspettativa. La neve sulla sabbia è uno di questi: una situazione inconsueta che esalta il senso di bellezza e la capacità di sorpresa. Lasciamoci avvolgere dalla calma di questo inatteso incanto. 🌊 Il paesaggio inatteso (a.p.) ▪️Se non si convive con la neve, scoprirne il senso di bellezza può essere più facile. E più sorprendente. Come in riva al mare. Il cielo è basso, appena qualche sfumatura lo distingue dalla lingua di mare sulla sinistra e dalla striscia di sabbia dalla parte opposta, che insieme corrono veloci verso un punto lontano e lì quasi si congiungono. Nella notte i fiocchi devono aver lasciato le nuvole a mezz’aria, sospese ed incerte, vagabondando sino alla spiaggia, vincendo il brivido della discesa. Hanno creato un manto, che avvolge, uniforme e compatto, la distesa di sabbia. Dovrebbe essere splendidamente bianco ma si fa fatica a riconoscerlo di questo colore nitido perché così impregnato del gri...
(a.p. – Introduzione) ▪️ Attilio De Giovanni è lo stralunato docente di letteratura italiana, impersonato da Roberto Benigni, che in una celebre sequenza del film La tigre e la neve (2005) si lancia, davanti a una platea di alunni, in un sorprendente elogio della poesia, dell’amore e del coraggio. Con immagini visionarie e intuizioni comiche, il docente cerca di trasmettere ai ragazzi la sua passione per l'arte e per la gioia di vivere. Una passione umana destinata a rimanere nella dimensione dell’impossibile e incrociare una cocente delusione? Nulla è impossibile. Per questo motivo, l'intervento di Benigni che segue non è solo un omaggio alla poesia, ma un vero progetto di vita e il contesto essenziale per comprendere a fondo la bellezza e la forza del testo tratto dal film. Roberto Benigni: «Innamoratevi!» (Roberto Benigni – Testo) ▪️ «Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate. Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un...
(a.p. - INTRODUZIONE) ▪️ Fantasie popolari, figure volanti, personaggi solitari. Il presente, in Marc Chagall, è sempre trasfigurato in un sogno che richiama le suggestioni della sua infanzia, comunque felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi, come lui, sotto lo zar. Colori liberi e brillanti accompagnano figure semplici e sinuose, superano i contorni dei corpi e si espandono sulla tela in forme fantastiche. Le sue opere sono dedicate all’amore e alla gioia di vivere, descrivono un mondo poetico che si nutre di ingenuità ed è ispirato alla fiaba, così profondamente radicata nella tradizione russa. (Marina Zinzani - TESTO) ▪️ Desideravo una casa, un luogo caldo ed accogliente in cui tornare la sera. Desideravo qualcuno a cui raccontare la mia giornata. Desideravo un grande albero, a Natale, pieno di luci e di regali. Desideravo una bambina che mi accogliesse buttandomi le braccia al collo. “Il mio papà!”: ecco le sue parole. Desideravo un luogo di vacanze, ma soprattutt...
(Introduzione a Cristina Podestà). In un'epoca dominata dalla tecnologia, un'osservazione quotidiana in un bar si trasforma in una malinconica riflessione sull'infanzia. Cosa significa crescere oggi? Questo testo ci invita a confrontare i ricordi di un passato fatto di scoperte nella natura con il presente digitale, interrogandoci sul futuro della creatività e dello sviluppo nei bambini. 🌱 Infanzia digitale: il tablet al posto dei giochi all'aperto (Cristina Podestà) ▪️ Guardo un bambino di circa un anno in braccio al padre che, al bar, è seduto vicino al mio tavolo. Mi viene da sorridere: così piccolo e già utilizza in modo spontaneo e veloce un tablet. Poi il sorriso si spegne; è un bimbo molto piccolo. Cosa faceva mia figlia a un anno, anzi, cosa facevo io? 🌱 Memorie di un'infanzia nella natura: cappelli di foglie e profumi Mi allontano con la mente dal luogo dove sono, e mi vedo piccola, forse ho più di un anno, forse ne ho due o tre, e sono per mano a mio pad...
(a.p.) ▪️ L’arte comica di Totò è molto più di una collezione di gag; è un commento sottile e malinconico su un’epoca, uno stile, un’idea. I suoi film non offrono solo risate, ma ritratti complessi di un’Italia in bilico tra furbizia e ingenuità, espedienti e grande cuore. Questa comicità, che ha saputo esprimere e definire un intero periodo storico, ci regala momenti di pura magia, capaci di trasformare persino un reato in una ballata di ilarità. Il ricordo di un’emozione si lega indissolubilmente all'episodio culmine di Totò Truffa '62, l’immagine dell'attore che vende la Fontana di Trevi a un ingenuo italo-americano, ironicamente chiamato Decio Cavallo (e subito storpiato in Caciocavallo). 🕵️♂️ La truffa perfetta e il mito dell'ignoranza Nella celebre scena, Totò, affiancato dal fido Nino Taranto, individua la vittima perfetta: uno straniero, ignorante delle cose d’arte e credulone. La truffa si basa sulla sapiente str...
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