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Visualizzazione dei post da gennaio, 2019

Alberi

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A Lucca (foto ap) L’immagine degli alberi evoca storie ed esperienze di Marina Zinzani Ci sono tanti tipi di alberi. Alcuni sembrano fuscelli che crescono lievi, il vento e la pioggia sembrano abbatterli, piegarli. Qualcuno si spezza. Ci sono alberi che hanno una lunga storia, sono possenti, hanno retto alle intemperie del tempo, al logoramento degli anni. Ci sono alberi che diventano ritagli di bellezza, con le loro forme e i loro colori, lungo una strada in collina, lungo un viale, l’armonia delle forme addolcite.

Lorenzo Mullon: a Venezia, incontro con la poesia

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Andare di qua e di là

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L’uomo e la natura: quell’ondeggiare lieve e frenetico di Paolo Brondi Bello è restare in silenzio, fermandoci ai margini del viale più riposto della città, disperdendo lontano l'eco di parole logore di cui è triste ascoltare suoni recenti e guardando altro, rispetto a un mondo pieno di oscenità e oscurità. Inebriandoci nel vento che soffia a tramontana, gira e torma a girare, come l'uomo, sempre agitato, sempre inquieto, ma con mani che restano alla fine sempre vuote.

Angoli preziosi

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Nelle piccole dimensioni, una luce sorprendente di Lorenzo Mullon Durante un'interminabile notte senza stelle la memoria del giorno è custodita da una bacinella che contiene un orizzonte di cristallo spezzato in tanti piccoli segmenti di luce

Vento premonitore

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I segni nascosti dietro la maschera delle apparenze di Bianca Mannu Un vento premonitore mi strologa d’autunno. Ma qualcuno che mi abita e di cui mi capita di non voler sapere mi sussurra con serena fermezza che l’inverno è alle porte.

Ricordo di Janusz Korczak

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Janusz Korczak 27 gennaio, giorno della memoria: per non dimenticare l'orrore Commento di Marina Zinzani DITE di Janusz Korczak Dite: è faticoso frequentare i bambini. Avete ragione. Poi aggiungete: bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli. Ora avete torto. Non è questo che più stanca.

In cerca di una parola

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Oltre il vociare, un pizzico di serenità di Paolo Brondi Trovare il verbo Oltre tanta voce vociante Vorrei trovare il verbo Che intorno invoca gente Cercherei la parola destante Gli addormentati E premia amore Oltre un odio bruciante Ogni voce di angeli

Senti che spifferi di vento

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Vibrare come il vento, in quel modo che sempre si rinnova di Maria Cristina Capitoni Vesto quest’abito scuro apparentemente muto lo indosso come fosse un guanto aderente Un verso dopo l’altro  risalgo il senso, fino alla sorgente poi di nuovo quello stato  alterato

Ode al basilico

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Le piante aromatiche portano allegria e vita, e accompagnano con il loro profumo i nostri cibi di Marina Zinzani Una casa di campagna. La pianta di basilico cresce forte e vigorosa nell’orto. L’appartamento di città. In un vaso, una pianta di basilico cresce, assieme ad altri vasi che contengono quelli che alcuni chiamano “odori”: salvia, rosmarino, prezzemolo.

Mia lunga sera

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Il tempo vuoto, il gelo dell’esistenza, lo strazio del cuore di Bianca Mannu La lunga sera sera sera, cucendo col dedalo dei fili un tempo vuoto, trapassa nel pieno d’uno spazio. La lunga sera sera sera, fuggita dai gelidi cortili – ceduto il moto – s’accuccia nel cuore dello strazio

Il colore che andrà quest'estate

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La moda: un mondo dalle mille suggestioni di Marina Zinzani Una sfilata di moda con suggestioni particolari. Un’immagine di donna che sa coniugare la modernità e l’antico, che riscopre l’essenza della femminilità, in un tripudio di colori e luce. Durante una sfilata di moda il giornalista cerca di catturarne il fulcro, l’impressione che dà, cosa ricorda, cosa trasmette, e poi scrive. Come si vestirà la donna nella prossima stagione, quali saranno i colori, le tendenze.

Lisa

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Una musica, attimi incantati che svaniscono in fretta di Marina Zinzani La rincorsa dei giorni, negozi affollati, il lento passare delle ore senza ricordare niente, niente che potesse essere di aiuto a rischiarare le ombre.  Poi, all’improvviso, una musica. Il suono di un pianoforte. Chissà qual era il brano, chissà chi suonava quello strumento con così tanta maestria e dolcezza.

Un tempo per sognare

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Momenti sparsi, mentre ci padroneggiano gli ingranaggi della giornata di Giovanna Vannini Una giornata grigia, di quelle spente, scrosci di pioggia s’intrufolano nel silenzio della valle, fanno un po’ rumore, lasciano la scena, umida e fredda come se fosse l’autunno a battere all’uscio e non la primavera. L’auto da sola viaggia.

Gli altri così diversi

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I cambiamenti che nella vita ci sorprendono, lasciandoci attoniti di Marina Zinzani Avevi detto che… Avevo detto, ma ho cambiato idea. Avevo creduto che tu… Mi dispiace, si può cambiare nel corso della vita. Non piace la metamorfosi di chi ci è vicino non piacciono i cambiamenti non si è preparati

Come una partenza

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Vedere nel sogno il proprio destino di Maria Cristina Capitoni È un pensiero profondo Qualcosa di simile ad un sogno Sognato con impegno Alla fine lo vedo È il punto di partenza All’apparenza uguale Ma distante dal principio Un’esistenza.

Le parole della sera

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La sera, l’intimità smarrita di Marina Zinzani Sono effimere le parole che si presentano la sera nelle case. Sono effimere, frammentarie. Cresce così la solitudine durante il giorno.

Non luogo

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Forme umane sfuggenti in certi luoghi singolari, lontani dalle zone urbane di Bianca Mannu Intorno alle città delle parole – di quelle che mimano marmi e bronzi di quelle che paiono cresciute sull’acciaio di quelle con la faccia di vetro e il trucco di cristallo di quelle transgeniche di recente conio

Capricci

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Il vento tra i rami, le foglie. Come carezze di Paolo Brondi Bizzarro s’agita il vento Inganna il volo delle allodole e tormenta l’incanto vociante di rami e foglie come dolori crescenti ma lentamente addolciti nel gorgo di suadenti carezze

In luoghi bui, scrivendo

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Donna che legge di H. Nørregaard Si raccolgono tante cose scrivendo, un gioco degli specchi di Marina Zinzani Ci si addentra in luoghi bui, di notte il cammino è impervio, a volte tremendo tremendo anche di giorno ci si addentra senza scarpe adatte in luoghi pericolosi c’è brutta gente, brutta aria

Le pulizie della massaia

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Donna alla finestra, di V. Irolli Il tempo della donna, in casa, e altrove di Marina Zinzani “Ci si perde in chiacchiere, tante chiacchiere, nulla si risolve con tante chiacchiere! Intanto bisogna aprire la finestra e cambiare un po’ l’aria! Poi bisogna bagnare le piante che stanno morendo di sete e richiedono acqua da giorni! Poi bisogna spegnere la televisione e sentire della musica, o la radio, un po’ di immaginazione non guasta. Bisogna anche riassettare la casa, troppo disordine, troppa confusione!”

Saper comunicare, non è da tutti

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Arresto di Battisti, lo spettacolo inopportuno della politica di Catia Bianchi (Commento a Salvini e Bonafede: un palco di troppo , PL, 15/1/19) Cesare Battisti, latitante da 37 anni e finalmente assicurato alla giustizia del suo Paese, su questo non c’è niente da dire. Ora si vuol giustificare l'inconcepibile spettacolarizzazione dell'evento messa in atto da due ministri del governo, Matteo Salvini e Alfonso Bonafede, dicendo che si è trattato di un tributo alla polizia.

Sul palcoscenico

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Le polemiche sulla scenografia di certi arresti “eccellenti di Maria Cristina Capitoni (Commento a Salvini e Bonafede: un palco di troppo , PL, 15/1/19) Gli show a seguito di arresti eccellenti ci sono sempre stati, anche quando l’arrestato aveva come unica colpa l’essere un personaggio famoso (Enzo Tortora), nel caso di Battisti però la gioia di vederlo finalmente incorniciato da poliziotti anziché da ameni paesaggi marini ha messo in ombra il resto del palcoscenico.

Essere narcisi

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Dietro certi comportamenti pubblici, un’ostentazione di sé. E nessuna idea del futuro di Paolo Brondi (Commento a Salvini e Bonafede: un palco di troppo , PL, 15/1/19) Nel ritmo di decadenze e risorgenze di formule e modelli che si snoda nell’attuale, persistente e voluta campagna elettorale, si sperimenta tutt’altro che un’avventura ideale e propositiva, poiché le intenzionalità non sembrano orientate dal principio dell’armonia, della dialettica che diverge per fondare sintesi organiche e valoriali, ma da una riproposizione di un vitalismo di maniera, da fenomeni di ostentazione del proprio sé, se non dalla individuale aggressività e prepotenza.

L'ignoranza è un tragico destino

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Cultura ed impegno: le motivazioni importanti per i giovani di Cristina Podestà (Commento a Strade ombreggiate da platani , PL, 3/1/19) La cultura, l'intelligenza, l'istruzione sono parte integrante dello sviluppo dell'uomo e delle società; tutte e tre concorrono in modo assoluto alla crescita ed al miglioramento di ogni comunità. La vera innovazione deve necessariamente ripartire da qui, altrimenti il nostro mondo è destinato a scomparire. Gli antichi delle grandi civiltà curavano istruzione ed educazione, erano molto attenti allo studio del passato e alla cultura in ogni campo, e avevano compreso che la loro storia e il loro futuro dipendevano proprio dalla cultura.

Geranei, alla finestra

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Camporgiano (foto ap) Lo smarrimento e l’imbarazzo di fronte a una situazione difficile, poi la ricerca di qualcosa che dia sollievo di Marina Zinzani Non essere preparati. Arrivare pur sapendo che più o meno le cose non vanno bene, che gli anni sono quelli, che i segni della demenza senile ci sono, che forse le cose possono evolvere al peggio.

L'illusione di vivere

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Pensiamo di dominare gli eventi, rischiamo di esserne travolti di Paolo Brondi Un deserto è la vita quando niente resiste al non vincere mai il flusso della mente l’impero del pensiero l’illusione di usarlo senza esserne usati

Il prezzo dell'ordine sociale

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La sicurezza pubblica non sempre si accompagna ad un sistema sociale fondato sull’equità di Paolo Brondi La storia antica è maestra: fatti, vicende e scelte politiche perdurano nei secoli. Nella Sparta antica furono gli Spartiati ad insegnare che all’odio si deve l’ordine sociale, e che questo, solo sulla base dell’odio, possa perdurare. All’interno mantennero l’uguaglianza e quella democrazia necessaria per quelli che volessero veder assicurata una continua unità di intenti.

Salvini e Bonafede: un palco di troppo

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I ministri Salvini e Bonafede (foto Corriere Sera) La cattura di Cesare Battisti, terrorista  omicida,  latitante da 37 anni,  è una buona notizia. Ma l'o perazione è offuscata dalla scena di Ciampino: ministri pronti ad accogliere il ricercato con parole inappropriate sul suo arresto: uno show della politica (ap*) Un ministro della Repubblica non va ad accogliere all’aeroporto un latitante finalmente assicurato alla giustizia italiana. Non lo fa nemmeno quando si tratti di un soggetto evaso, come Cesare Battisti, fuggiasco da 37 anni, dopo che plurime sentenze definitive dei giudici italiani ne hanno stabilito la colpevolezza per crimini efferati commessi in nome dell’ideologia terroristica di quegli anni, in cui si consumò una battaglia devastante contro lo Stato.

Quello che ritroviamo

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I sogni che ci riportano alla realtà di Marina Zinzani Riesco a rivedere a volte degli sguardi a risentire delle voci a illuminare dei volti a stringere ancora delle mani nei sogni.

Oltre la cresta dell'apparire

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La precarietà dell’esistenza, tra il prima e il dopo di Paolo Brondi La vita non è forse un pezzo di vita, un insperato ritardo nella condanna, nella scoscesa oltre la cresta dell’apparire due anni prima due anni dopo e quant’altri sovrappiù ruba all’ombra la vita

Un anno da abbracciare?

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La tristezza del vecchio, il desiderio del buono di Andrea Zinzani Spumeggia verso la terra il nuovo anno, decolla nel buio il vecchio Il cielo lassù ora incandescente per luminosi baci d’artificio stringe Così l’anno passato e abbraccia il nuovo.

Germi della mente

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Le speranze di un’età ormai trascorsa di Maria Cristina Capitoni Perché quella è l’età del non finire mai Senza riguardi e senza orari Dentro l’occasione Sino al fondo In quella stanza che divenne il mondo Per seguire un tempo che non avvenne il cui germe custodisco ancora Nel più fervido avamposto della mente.

L'America di Philip Roth? Poco pastorale

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di Bianca Mannu (Introduzione di Angelo Perrone) (ap) Una ennesima recensione su "Pastorale americana", il romanzo più famoso del maggior autore contemporaneo americano? Non proprio. Piuttosto, una riflessione che certamente investe la struttura narrativa dell’opera, la costruzione dei personaggi, le tesi sottese all’opera, ma che poi si estende ad altro. Come il carattere stesso della società americana del ‘900. E che giunge a mettere in discussione la capacità degli scrittori, non solo Roth, d’esserne interpreti attendibili rispetto alle ragioni della loro complessità, a partire dalle più vistose contraddizioni.

Il cielo e la felicità, sulle orme di Immanuel Kant

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Giovani alla ricerca della felicità, le parole del filosofo di Paolo Brondi Percorrendo la via dei filosofi, a Kaliningrand- Konigsberg,   mi sono recato a visitare la tomba di Immanuel Kant: profondo lo stupore di trovare così tanti giovani a rinverdire la memoria del padre di una radicale reinterpretazione del cielo, dell'apparenza, dell'ignoranza e del male. Del sapiente difensore di un mondo riportato alla luce da valori perenni, come può essere perenne la ragione umana o la riflessione scaldata da sentimenti condivisi.

Una stella cometa

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Casino at Nice , di Raul Dufy Cercare una stella cometa ai giorni d’oggi di Marina Zinzani Ti ho raccontato di primavere e inverni di stufe che non riescono a riscaldare ti ho raccontato di viaggi e mete anche di stanze chiuse da cui non si riesce ad uscire