lunedì 7 gennaio 2019

Invisibili?

Guardarsi allo specchio e vedere una figura limpida, la propria

di Marina Zinzani

Abituarsi a perdere. Abituarsi a recitare una parte in cui gli eventi, tanti eventi, congiurano. Essere nati dalla parte sbagliata non ha aiutato, essere cresciuti con dei valori, parola forse retorica oggi, non ha aiutato neanche quello. Credere in qualche ideale, in una vita semplice ma dignitosa dove ogni cosa è sì sudata, ma portata avanti con le proprie forze e le proprie convinzioni, anche questo non aiuta.
Perché tante volte, soprattutto quando si leggono i giornali, ma anche quando si sentono storie di qualche conoscente, ci si accorge che le persone che hanno ideali, che credono, che hanno un’etica, vengono superate da ben altre persone. E queste persone appaiono vincenti.
Questa considerazione appare in certe sere, dove la stanchezza e l’incertezza del futuro appaiono compagni sempre più insidiosi, pesanti. Certi pensieri diventano zavorre, amaro che richiama l’amaro, paura che si accompagna anche a rabbia, la sensazione di essere dalla parte sbagliata, sensazione che il bagaglio che ci hanno fornito i nostri genitori sia stato inadeguato,  che non abbia portato da nessuna parte.
La solitudine di certe sere diventa la solitudine dei giorni, l’amaro di uno sguardo sempre più disincantato dove ogni cosa attorno appare corrotta, sporcata.
L’uomo che si alza presto al mattino e fa chilometri e chilometri per raggiungere il suo posto di lavoro, la madre che si sdoppia in mille faccende, che accudisce i figli, i genitori anziani, la casa, e poi lavora: persone che quando si guardano allo specchio vedono tanti sogni infranti, sentono tante delusioni nel loro zaino sulle spalle.
Eppure possono guardarsi allo specchio e vedere anche una figura limpida. Etica e coraggio di rapportarsi a realtà sempre più difficili, soffrire, avere paura, ma non perdersi.
E’ questa maggioranza silenziosa e le sue fragilità l’asse di un Paese. Non sono persone furbe, sono invisibili che tirano spesso a campare e contano i soldi. Hanno ancora sogni ogni tanto, e un senso forse fuori moda dell’onore, della dignità.

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