giovedì 28 marzo 2024

Parole da dire ai bambini

di Marina Zinzani

La vicenda di Kate Middleton ha portato alla luce un pensiero: come dare certe notizie ai bambini. Le sue parole toccanti si sono focalizzate sul come, sul quando comunicare la malattia ai figli, dovendo usare tutte le precauzioni possibili per non traumatizzarli, evocando il finale positivo della guarigione.
È qualcosa che richiede tatto, forza da ricercare comunque, anche se la propria latita e la paura sembra prendere il sopravvento. La forza serve per instillare nelle giovani menti un messaggio positivo: è un momento brutto ma passerà. Quella frase detta da Kate, “sto migliorando e ogni giorno mi sento più forte”, è forse un modo per tranquillizzare i bambini, dando a loro il messaggio che tutto andrà bene.
Il dire una cosa grave ai bambini è un tema delicatissimo. Non si è mai pronti, le parole sono difficilissime da trovare, e non si sa come loro elaboreranno la notizia. Si pensa ad una malattia grave, come in questo caso, ma ci sono altre realtà scomode che si devono rivelare, una separazione, ad esempio. 
Si deve andare a ricercare i concetti base, come capisaldi in grado di attutire gli urti e dare una certezza, quando tutto sembra crollare: la mamma e il papà vi ameranno sempre, niente cambia per voi, l’amore ci sarà e sarà più forte. È una frase d’obbligo, quasi un’entrata lenitiva per i discorsi che ci saranno dopo: la mamma e il papà non vanno più d’accordo, è bene per un po’ che si allontanino.
Le parole da trovare devono annacquare una realtà dolorosa, devono essere quasi magiche per rendere tutto meno difficile e lenire il trauma, che comunque c’è, inutile negarlo. È un momento drammatico, quando una famiglia entra in difficoltà.
Queste sono le parole iniziali, che danno il La a quello che verrà dopo. Ci saranno i fatti poi a prendere il sopravvento, il rispetto, il tatto, l’intelligenza, anche il mettere da parte dei rancori per il bene comune dei figli, perché le proprie egoistiche vittorie spesso sono sconfitte per i bambini.
Nel caso della malattia quello che verrà dopo l’annuncio traumatico saranno le giornate in cui la vita scorre, uniti più di prima.

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