di Liana Monti
I libri avevano pagine consumate
Tante volte erano state sfogliate
Ma poi la gente le ha abbandonate
Ormai le cose erano cambiate.
La conoscenza era stata trasferita
All’interno di uno strumento digitale
E da allora veniva custodita
Con l’aiuto di un’entità virtuale.
Montagne di carta impolverata
Aveva occupato librerie antiche
Il progresso l’aveva dimenticata
La tecnologia aveva preso il sopravvento
Catturando con grande coinvolgimento.
**
Era arrivato il momento ideale
Di fare uno spostamento radicale
Fu liberato ogni scaffale
Tramite un intervento generale.
Senza alcun ripensamento
Ogni testo di qualsiasi orientamento
Fu portato nello stabilimento
Preposto per lo smaltimento.
Ma quel sapere non voleva scomparire
E così decise di fuggire
Ogni libro iniziò a sgocciolare
Le parole scesero in modo incessante
Come una pioggia assai abbondante
Che riempie ogni fiume che va verso il mare.
**
Le pagine rimasero senza parole
Sia quelle scritte da abili mani
Al lume di candela o sotto al sole
Sia quelle stampate in tempi lontani.
Niente più capitoli a fare la divisione
Né le parti iniziali per la loro introduzione
Niente informazioni sui vari autori
Niente più titoli né immagini né colori.
Come fossero esseri senza più vita
I libri furono dati alle fiamme per bruciare
ma la loro essenza non è svanita.
Così come l’anima esce e va altrove
Così anche la memoria non scompare
ma si trasforma ed evolve in gemme nuove.
Nessun commento:
Posta un commento