(Angelo Perrone) Non è il luogo, è l'emozione che ti regala. Fregene, a cento anni dalla sua nascita come meta balneare dei romani, sembra portare con sé un fascino che il tempo non riesce a scalfire. Non è una questione di mare (imparagonabile a quello cristallino di altri luoghi), ma di un'atmosfera che resta sospesa, quasi immune alle mode passeggere e alle età che avanzano.
Il suo richiamo trascende le generazioni: è il luogo dove si è stati giovani, dove si torna da adulti e si vedono i propri figli (e nipoti) scoprire la stessa, immutata bellezza. Il luogo, si direbbe, per tutte le stagioni della vita, dove è possibile allacciare amicizie e incontrare novità.
Il suo fascino non risiede nel lusso o nelle tendenze del momento, ma nella sua “essenza”: le ville nel verde della pineta, i viali per passeggiare e la colonna sonora delle onde. Fregene è un luogo dell'anima, dove il ricordo si fonde con il presente, e dove il suo carattere rimane intatto (con tutte le lacune e mancanze) nonostante i decenni.
È un'oasi che accoglie e rasserena, per chiunque voglia fuggire dalla frenesia della città, trovando in ogni angolo un pezzo di storia che continua a vivere. Un luogo che invecchia bene e continua a regalarci il suo sapore autentico, generazione dopo generazione.
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