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Il colore del futuro

Spendere le proprie energie: con quali obiettivi?

di Paolo Brondi

Che possono aspettarsi dal futuro i giovani se ad esso ci si avvia con un presente gravido d'immagini ed esempi costantemente avversi? Sono numerosissimi, oggi, quelli che ripetono, senza avvedersene, le parole di Platone (Teeteto, Milano, 1940, p.107): "Spendono le loro energie, aguzzano la loro capacità critica, trovano parole che lusingano il padrone, maniere di fare che cercano d'ingraziarselo, e si comportano così da uomini di piccola anima e non di carattere integro".
E’ evidente che cresce fra i cittadini la drammatica sostituzione del colore della gioia con quello della paura. Paura per un mondo denso di fenomeni degenerativi; molto mutato, per la caduta in povertà; per indici e segnali di una democrazia in pericolo. Il divenire è affannoso. Quasi sempre sterile è il tentativo della parte migliore della classe di governo, della opposizione, di magistrati coraggiosi e ben consapevoli di quello che accade; di circoscrivere e combattere le negatività.
Il futuro può e deve avere il colore della rinascita se nel suo ieri, colmate le crepe e le brecce dell'economia, cancellata memoria di periodi eccessivamente svagati, si ripercorra la strada della sana coscienza e della vigile difesa della democrazia.

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