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Visualizzazione dei post da febbraio, 2019

La parola può salvarci

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Concorsi pubblici pilotati. Appalti manovrati. Sentenze aggiustate. La corruzione non fa più notizia, ma il silenzio è il miglior alleato dell’ingiustizia di Catia Bianchi Ogni notizia di corruzione nella pubblica amministrazione , e di arresti sempre più numerosi ed in alto, si accompagna ad una sensazione di déjà vu . Fatti che si ripetono uguali, vicende che sembrano fotocopie di altre già viste. Perché scandalizzarsene? Perché l’indifferenza è l’amica più preziosa di ogni “cricca”. E’ necessario coltivare in ogni modo la cultura della legalità, anche mostrandosi indignati. Nel nostro Paese siamo avvezzi a dire: “fatti gli affari tuoi che campi cent'anni”. Invece no. Solitamente le persone si limitano ad esternare lagne sterili fini a se stesse.

Stupefacenti quelle scorciatoie

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Narciso di Caravaggio I padri hanno rinunciato spesso al ruolo di genitori inseguendo i miti della giovinezza di Maria Cristina Capitoni (Commento a Sogni troppo in alto , PL, 24/2/2019) "La mia generazione ha perso", diceva Giorgio Gaber. I padri hanno perso quando, anziché assumersi le proprie responsabilità ed iniziare a fare i genitori, hanno continuato a fare i figli. Con la scusa di voler imparare tutto ciò che riguardava le innovazioni tecnologiche e telematiche, si sono messi a giocare con la playstation comprata al figlio anziché controllarne l'utilizzo.

Maschere di Carnevale, tra nostalgia ed illusione

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Il travestimento è un rito ancora attuale. Nostalgia di una realtà passata, gusto dell’avventura, spirito di trasgressione. Una festa per entrare in un altro mondo, forse quello in cui avremmo sempre voluto vivere (ap*) Una pioggia di coriandoli, sfilate di carri allegorici, festeggiamenti collettivi di piazza, burla irridenti e dissacratorie: ogni anno si rinnova l’appuntamento con il carnevale , coinvolgente e fascinoso nonostante tutto. Festa senza età, a volte preparata in tutti i mesi precedenti, perché travestirsi è sempre una suggestione irresistibile. Accade così da sempre, in forme che si rinnovano nel tempo e si attualizzano, ma che mantengono un elemento costante: l’uso del mascheramento, come rappresentazione della condizione umana. Perché allora resiste nel tempo il fascino della maschera? Il bisogno di apparire altro da sé?

Umanità, in ospedale

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La vita in ospedale: piccoli gesti che raccontano nel profondo l’umanità presente in noi di Marina Zinzani Quella battuta quell’aiuto nel prendere una medicina quel giornale scambiato quella notizia che fa parlare un’intera stanza quel sorriso ricercato anche nel dolore quel farsi forza fra poco ti fanno uscire

Sogni troppo in alto

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Quando la meta ci sembra irraggiungibile, c’è la tentazione delle scorciatoie: l’illusione del mondo artificiale della droga di Catia Bianchi (Commento a “Modica quantità”, il falso problema nello spaccio di stupefacenti , PL, 22/2/19) Detenere e usare modiche quantità di sostanza stupefacente può anche configurare - anzi configura - fatti di lieve entità, ma il fatto gravissimo sta a monte ed è costituito da ciò che induce ad utilizzarle.

Neve

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Canton Ticino (foto ap) Il bianco della neve evoca candore e freddo, innocenza e disagio di Marina Zinzani Soffice è la neve candore dei bambini dietro un vetro ansia di scendere in cortile di fare un pupazzo. Copriti ti prenderai un malanno!

Echi di pianto

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Le ombre della sera, che nascondono tracce di dolore di Florio Frau Una nuvola che non sa di sale, una mela bacata in rivolta, sotto lo sguardo cieco della città intabarrata nella paura quotidiana ricuperano spasimi di fantoccio insanguinato tra file d’ombre impaurite che, sotto fasci di luce al sodio, scivolano lungo i muri, inavvertite, come echi di pianto notturno nella città che resta sorda. (Da Ambigui rapporti , Forum/Quinta Generazione, 1987)

Mare d'inverno

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Vicino Portofino (foto ap) Le onde sugli scogli, il cielo grigio nei mesi d’inverno: il richiamo di un sussurro di Marina Zinzani Onde che si infrangono sugli scogli non c’è sole solo grigio visione grigia del mondo e delle cose.

"Modica quantità", il falso problema nello spaccio di stupefacenti

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L’intervento del ministro leghista Fontana sulla “modica quantità” di droga dimostra quanto sia confuso l’approccio a problemi tanto complessi. L'emergenza richiederebbe una chiara  strategia nella prevenzione e repressione  (ap*) Droga, torna lo scontro sul concetto di modica quantità, mentre è sotto gli occhi di tutti un’emergenza, che mescola fenomeni diversi: diffusione delle sostanze, smarrimento di valori, prostituzione giovanile, vivere civile degradato. I numeri non bastano a dar conto di un fenomeno che investe ogni strato sociale perché la circolazione delle droghe non è mai diminuita, piuttosto si è allargata per la facilità di accesso alle fonti, la riduzione dei prezzi delle sostanze e la moltiplicazione dei canali di spaccio. Il cambiamento allarmante è l’abbassamento dell’età media dei consumatori , e non vi sono troppe distinzioni di genere, ormai la droga è molto diffusa anche tra le giovanissime.

Il sogno così leggero

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Ballo al Moulin de la Galette, di P. A. Renoir Il ricordo di un giorno di tanti anni fa: la fuga con lui di Giovanna Vannini Che giornata fu quella, anche oramai che la testa si è incurvata nelle spalle, la ricordo. "Leggera, soave, sognatrice", cosi Gerard mi definì sussurrandomelo nell'orecchio.

Piccole cose

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Piccole cose per cambiare il senso di una giornata di Marina Zinzani Ci vorrebbe una parola un gesto un sorriso che trasformi una giornata qualsiasi.

La potatura degli alberi

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Ramo di mandorlo in fiore , di V. Van Gogh Tempo di potatura: sensazione di rammarico ma serve a rinvigorire la vita di Marina Zinzani E’ un periodo di potatura, in cui gli alberi appaiono spogli, c’è quasi un rammarico, perché erano belli i rami, belle le foglie, ma la natura si rinnova. Altri alberi vanno potati, cosa molto più difficile. I pensieri, le vecchie stagioni, i ricordi pesanti: ci si sente anche spogli, disorientati, dopo. Ma è necessario per rinvigorire gli alberi, per dargli nuova linfa.

Ovunque

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Il rapporto con la luce, tra annientamento e pienezza di Lorenzo Mullon Unendomi alla luce una parte di me si è annientata non mi apparteneva era una scorza formatasi a contatto col mondo aveva due facce ora non ne ho nessuna vivo nella pienezza che non ha direzione

In bilico

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Il difficile equilibrio con l’altro di Maria Cristina Capitoni Tutta colpa tua non poté essere È evidente Che troppo peso Da una parte sola sbilancia E fa cadere Un disastro quello sì però Lo combinasti

Problema?

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L’eterno divenire nel tempo, quell’oscillazione tra gli estremi: la pienezza di vita e lo smarrimento di Bianca Mannu Fluttuo a tempo di vento appesa sulla forca             dei miei dubbi esistenziali Penzolo dall’unica certezza che non mi salva e non mi assolve Mi evolve

Crepe nel muro

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Un incontro dopo tanti anni, nulla come prima di Paolo Brondi Non l’aveva più incontrata. Erano stati bruciati vent’anni. Ma, un giorno, da un amico seppe che abitava non lontano da dove lui aveva aperto il suo studio. Era sposata. Aveva due figli. La sua casa era un rustico trasformato in un’elegante dimora: la ammirò, fermandosi un poco distante senza scendere dalla macchina. Si diceva di lasciar perdere le sue nostalgie. Perché rivederla ora, sposa, madre e chissà come trasformata! Eppure, sperava di vederla uscire da quella casa. Contava su un incontro casuale.

Formula magica

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Questione di interpretazione o di metodo? Un po’ di intuito non guasterebbe per liberare la mente di Maria Cristina Capitoni È l’errata interpretazione della formula alla base della manifestazione Che, riproducendo fenomeni simili solo all’apparenza, Stimola sofferenza E profonda frustrazione.

Afrodite, l'incantesimo

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Afrodite, Cipro Un istante di magia in quell’incontro di Marina Zinzani Ti ho visto ti ho toccato eri tu non ho trovato le parole mentre   ti allontanavi magia di una sera un’emozione.

I ricordi perduti nella nuvola

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Non è la stesa cosa pigiare sulla tastiera di un computer: la differenza non solo estetica con la scrittura a mano di Paolo Brondi E’ carente oggi il ricorso allo scrittura a mano, ridondante invece è quella della muscolatura delle dita per pigiare i tasti dei telefonini, del pc, dei tablet per comporre oggetti digitali, i nuovi testi che sembrano la panacea del sapere e invece infittiscono l’ignoranza dello scrivere componimenti tradizionali. Chi percorre fiducioso i nuovi sentieri, e passa dall’analogico al digitale, a poco a poco, si abitua a un sapere privo di sapore, distolto dal suo stupore.

Sintesi e dispersione

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Figure di donna: il divenire del tempo racconta il moltiplicarsi degli atteggiamenti psicologici di Bianca Mannu Qui è in gioco il tempo tra passato, presente e futuro, con il moltiplicarsi delle entità psicologiche. Almeno cinque: il corpo che si sfalda, la donna che canta, la sosia che rappresenta il permanere di una presunta identità, la donna che danza in una dimensione privata, l’io che avverte le trasformazioni in atto e precorre il proprio annientamento (nota dell’autore) Oscillo irresoluta dal destro sul sinistro dal sinistro sul destro: non mi agguanto Oscillo sulla gobba del tempo dimagrito che già si strama lungo il vecchio ordito

Isole, quando il mare è in burrasca

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L’immagine dell’isola può indicare realtà molto diverse: solitudini, ma anche impegni e svaghi, e attimi di felicità di Marina Zinzani Ci sono tanti tipi di isole. C’è l’appartamento all’ultimo piano, senza ascensore. Un anziano sulla sedia a rotelle che non può scendere, relegato in quella specie di isola che sono le sue mura, isola nel mare di cemento. Ha la moglie accanto, e quelle poche stanze diventano un mondo colorato, con la sua presenza.

Bisogno di leggerezza

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Soluzioni ai problemi? Innanzi tutto non ingannare la speranza di Maria Cristina Capitoni Non è cercare di volta in volta soluzione Ad un  problema Ma nutrire costantemente alternative Ad un sistema Che genera tensioni Che soffoca emozioni

La luce ai piedi del faro

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Una lettera che riporta al tempo passato e suscita nostalgia, mentre la vita è così cambiata di Paolo Brondi Gianna continuava a leggere e rileggere la lettera che le era stata recapitata. Era Roberto che scriveva: " Il tempo se ne va e l'immagine tua è sempre qui, nel mio segreto mondo di rappresentazioni e di sentimenti e nel pensiero di dove sei, di cosa stai facendo, pensando, amando.

Messaggio dal poi

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Raccontiamo la vita guardando al passato: anche le parole che usiamo sono rivolte verso quel tempo ormai trascorso di Bianca Mannu Il linguaggio, specialmente quello del verso, arriva a cose fatte, e allorché la forma trionfa rendendo plausibile e comunicabile un contenuto di esperienza, quell’esperienza stessa risulta irrimediabilmente ricompresa nel tempo della parola, necessariamente volto al passato (nota dell'autore) Era l’annuncio d’un prodigio Era cominciato col sole che salutava alto la stagione Era cominciato sulla soglia disuguale dell’istante irrefutabile che primo s’insediò - come ci fosse nato - nella forza motrice d’un vivente sparata dentro lo sciame nebuloso d’evenienze

Girotondo

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Il mondo dei piccoli, così pieno di sorprese di Marina Zinzani Stringere la mano di una bambina mostrarle il mondo un po’ più colorato di quello che è la vita prosegue il sentimento è linfa si resta giovani dentro perché si ama.

Guardare in alto

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Non pensare a cattiverie ed ipocrisie di Marina Zinzani Chiudere la porta sulle cattiverie e ipocrisie antica ricetta magica, veramente magica alzare lo sguardo in alto non curarsi del basso di ciò che proviene dal basso e ogni tanto ridere

Maschere e favole

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Carri allegorici, sfilate, feste: il ritorno del carnevale di Paolo Brondi La via è tutta sonora Al suono delle fisarmoniche A gruppi giovani maschere Cantan le nenie del carnevale Chi ascolta ripensa al passato Torna alle favole, al dolce sapere e un poco aiuta l’oggi più vuoto

Caso Diciotti: una nave in balia di diritti contestati

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La questione dell'autorizzazione a procedere contro Salvini per sequestro di persona evoca il timore di uno scontro istituzionale. L'equilibrio tra politica e diritti individuali esige che anche il potere pubblico abbia un limite. Nella legge (ap *) Sta succedendo qualcosa di molto particolare, e grave, se la magistratura chiede di processare un ministro della Repubblica in carica, che gode di consenso popolare crescente, per un reato “comune”, come il sequestro di persona aggravato, che prevede una pena detentiva molto elevata (da tre a quindici anni di reclusione). Se inoltre la richiesta di autorizzazione a procedere non si riferisce ad uno dei quei fatti, come la corruzione o l’abuso di ufficio, ai quali siamo purtroppo più abituati e che appaiono maggiormente “tipici” di chi esercita il mestiere della politica.

Ritorno a casa

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Il calore del proprio ambiente: anche quando siamo soli di Marina Zinzani Si torna a casa la sera dai propri figli dai propri affetti dalle proprie cose si torna al caldo è casa, casa, casa i muri proteggono

S'addensa l'inverno

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Sul mare, gli echi dell’inverno di Paolo Brondi In questo imbrunire i sogni infranti dormono e l’inverno s’addensa fischiando fra dune e cespugli marini stride stanco il gabbiano lungo fronde spumate di onde agitate

Il vuoto dentro

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Sensazioni di assenza, anche quando siamo storditi del rumore della vita di Marina Zinzani Ma tu lo senti il vuoto? Lo senti dopo un’ora che hai guardato la tv, o hai ascoltato un notiziario, o sei andato in un ipermercato? No, risponde l’altro, non lo sento.

Maestri

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Le tante persone che ci hanno insegnato qualcosa nella vita di Marina Zinzani Si incontrano tanti maestri della vita. La maestra delle elementari è la seconda madre, comincia a nutrirci con le immagini e le parole, ago, filo, e quello che si crea è un tessuto che diventa il nostro primo abito, quello con cui cominciamo a guardare il mondo, con cui cerchiamo di capirlo.

Sotto le chiome del cipresso

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Campi di grano con cipressi , di V. Van Gogh Il balbettio della vita, e poi quella calma intrisa di pietà di Florio Frau Ora il silenzio s’è fatto anche sulla terra affaticata nella calma abbacinante dove fu solo balbettio il fremito vibrante nel nucleo di cellule unite in un tessuto d’ansietà. Ora il silenzio s’è fatto Anche sulla croce di cemento, sotto pietose chiome di cipresso (Da Io, tu, il silenzio, Emblema della poesia, Pescara 1967)

Proseguire oltre

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Lui e lei: la delusione di un attimo di Paolo Brondi Lui era là, fermo all’incrocio più a nord del largo di piazza. Lei attraversava la piazza con passo danzante e bionde chiome fluenti, illuminanti un viso di strana bellezza. Lui seguiva la danza dei passi e la musica dei biondi capelli. Lei si dirigeva verso quell’incrocio in perfetta direzione verso l’uomo lì fermo.