Passa ai contenuti principali

I ricordi perduti nella nuvola

Non è la stesa cosa pigiare sulla tastiera di un computer: la differenza non solo estetica con la scrittura a mano

di Paolo Brondi

E’ carente oggi il ricorso allo scrittura a mano, ridondante invece è quella della muscolatura delle dita per pigiare i tasti dei telefonini, del pc, dei tablet per comporre oggetti digitali, i nuovi testi che sembrano la panacea del sapere e invece infittiscono l’ignoranza dello scrivere componimenti tradizionali. Chi percorre fiducioso i nuovi sentieri, e passa dall’analogico al digitale, a poco a poco, si abitua a un sapere privo di sapore, distolto dal suo stupore.
Di più, gradatamente perde memoria di una parte consistente della sua storia, le vecchie categorie con cui selezionare le cose da ricordare o da dimenticare non valgono più. Si dimentica che in fondo siamo degli emigranti nel tempo, che dobbiamo servirci del ricordo del passato per andare verso un futuro meno ignoto.
Si rende quindi necessario e urgente arginare la perdita delle conoscenze passate  per  recuperare  l’esperienza del mondo della vita e per confidare in un pensiero che possa coniugare logos (ragionevolezza ma anche svelamento della realtà) e mythos (stupore e meraviglia) che non isterilisca il gioco delle mani e del cervello, nel ridurli a compilare caselle, mediante una x o un numero, dimentichi che la scrittura è relazione con la mente, il cervello e il corpo per cui la mano che scrive è un gesto vitale a garanzia della primaria funzione della comunicazione.
L’oblio che invece  incalza quando ci si involve nelle nuvole informatiche destina ad esiti amari come quello dell’immagine  di una  passeggiata in carrozza, in cui si vedono tre alberi che sembrano parlarci: «I loro rami si protendono- dice Proust- come se volessero afferrarci e dirci: se non ci terrai con te, se non ci ricorderai, se non risolverai il nostro enigma, una parte di te stesso ci sfuggirà».

Commenti

Post popolari in questo blog

📰 Gli “anni di piombo”: Storia, memoria e l’intreccio del destino individuale

(Introduzione a Daniela Barone). Un viaggio intimo nella memoria degli “anni di piombo”, dove la Storia non è solo cronaca, ma destino individuale. L'autrice ci guida attraverso i momenti chiave del terrorismo italiano, dal dolore per l'omicidio Moro alla sorprendente coincidenza che lega la sua vita privata a una figura centrale della lotta al terrorismo. Un pezzo che dimostra come i grandi eventi nazionali lascino tracce indelebili e inattese nella vita di ognuno. (Daniela Barone - MEMORIA) ▪️ Gli “anni di piombo” sono un ricordo indelebile nella mia mente. Le Brigate Rosse avevano sconvolto il nostro Paese, non solo la mia Genova di giovane donna. Nel libro “ Che cosa sono le BR ” di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini che lessi nel 2004, mi colpì una frase di quest’ultimo: « Partimmo alla conquista di un nuovo mondo ma non ci rendevamo conto che, in realtà, aiutavamo a puntellare quello vecchio .» L’uomo, uno dei fondatori dell’organizzazione terroristica, rivela nel ...

🎞️ Fermo immagine n. 1 / Note di lettura

🔍 Focus: magistratura • varosha • natale (Introduzione a PUNTO DI VISTA). In questi giorni abbiamo attraversato temi e riflessioni differenti. In questo " Fermo immagine" isoliamo alcuni spunti di lettura: una breve sosta dedicata ad alcuni passaggi recenti, per ritrovare il piacere di soffermarsi su un dettaglio prima di riprendere il cammino nel flusso del blog. ⚖️ La capacità di "decidere bene": il grande assente nella riforma della magistratura di Angelo Perrone. Una riflessione critica che sposta l'accento dalle procedure burocratiche al cuore della funzione giudiziaria: l'attitudine al giudizio. Un'analisi su ciò che le riforme attuali sembrano trascurare nel definire la professionalità del magistrato. 👻 Varosha e il vuoto: la città fantasma di Cipro come specchio interiore di Daniela Barone. Un viaggio tra le macerie e il silenzio di una città sospesa nel tempo. Il racconto fotografico e narrativo di un luogo abbandonato che diventa occasione p...

🔎 Viaggio nella Giustizia: i fatti e le scelte #1

Questo spazio analizza la riforma costituzionale al voto. Il referendum riguarda libertà e sicurezza di tutti. Offriamo spunti per capire i possibili cambiamenti nella vita quotidiana, per una scelta consapevole. L’interrogativo di oggi 🏷 Affideresti la tua libertà al caso? Il sorteggio per i membri del CSM è presentato come la cura al "correntismo", ma rischia di trasformare il governo della giustizia in una lotteria. Estrarre a sorte chi deve garantire l'indipendenza dei magistrati significa rinunciare alla valutazione del merito e della responsabilità. Una giustizia affidata al caso è ancora una giustizia affidata alla Legge? 👉 [Leggi l’analisi completa: " E se la tua causa dipendesse da un'estrazione a sorte? L'insidia del "caso" nella giustizia di domani "] L’anima della Legge: storie e volti 🏷 DIKE: Sei storie di magistrati.  Testimonianze che mostrano l'impegno silenzioso, le fatiche e la dedizione di chi serve lo Stato lontano da...

💿 Dolores O’Riordan: proteggersi da solo? Musica come cura e monito

«E’ vero ciò che la gente dice: “Dio protegge chi si aiuta da sé, a proprio modo”.  E spesso mi sono chiesta “Chi protegge coloro che non riescono a proteggersi da soli?”» Fee Fi Fo (The Cranberries) L'ombra degli abusi e il disagio di vivere (Marina Zinzani) ▪️Una storia di abusi e il fascino della musica. Dolores O’ Riordan, la cantante dei “Cranberries” ha parlato in alcune interviste del suo buco nero, iniziato quando da bambina ha subito molestie da un amico di famiglia, molestie durate anni. Forse da lì sono partiti i suoi disturbi, l’anoressia, il disturbo bipolare, la depressione, il disagio di vivere che le aveva fatto pensare al suicidio. La musica: linguaggio dell'anima e forma di cura Ha parlato anche del suo dedicarsi alla musica, allo scrivere canzoni come una cura. Musica come forma artistica che tocca linguaggi dell’anima che sono comprensibili, in una sorta di tam tam misterioso che rende la vita più interessante, più piacevole, e fa sentire una voce amica, ...

📝 A gran salita gran discesa: la fatica e la caduta dopo il successo

(a.p. - Introduzione a Laura Maria Di Forti). Il proverbio di oggi: “ A gran salita gran discesa. ” La fatica che spesso accompagna il successo, ma anche la severa lezione che la superbia precede la caduta. Cosa ci riserva il futuro? La tradizione popolare italiana si è sempre espressa con proverbi e modi di dire, rimasti poi nella memoria comune. Oltre le apparenze, non sono una ingenua semplificazione della realtà con cui ci confrontiamo ogni giorno. Molto di più, uno sforzo per riflettere e capire. E magari scovare il bandolo della matassa. Interpretano sentimenti diffusi, traducono in poche battute concetti complicati, tramandano una saggezza solo apparentemente spicciola, qualche volta sono persino di aiuto per suggerirci le mosse opportune. Ci hanno consolato, ammonito, contrariato. Ce ne siamo serviti per affrontare momenti difficili e uscire da situazioni scabrose. Già pubblicati: Il mattino ha l’oro in bocca , Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco , Tra i due litiganti il t...