domenica 12 luglio 2020

La cultura merita di meglio

Vittorio Sgarbi: la cultura è anche educazione


di Sonia Scarpante *

A proposito di Vittorio Sgarbi, Michele Serra ha scritto “Così un ragazzo intelligente e colto è diventato un fenomeno da baraccone, e addirittura un vice-leader politico, solamente perché la nostra epoca, della cultura e dell’intelligenza, non sa che farsene.

E se ne frega dell’umiltà, della mitezza, della gentilezza, considerati segni di debolezza.” E ancora, in una bolla nefasta, “Sgarbi è potuto diventare Sgarbi, senza che nessuno lo aiutasse, e gli volesse bene quel tanto che bastava per dirgli: smettila, ti rendi ridicolo, ti meriti di meglio!”
Quel “ti meriti di meglio” suona proprio giusto. Quando abbiamo la possibilità di esprimere le mille sfaccettature della cultura con erudizione e garbo la nostra personalità acquisisce meriti, fecondità lodevoli. Quale migliore risultato per noi se pratichiamo la cultura con educazione, mitezza, umiltà?

Umiltà è parola lodevole e colma di significato etico. Se non ci sentiamo mai troppo padroni del mondo e delle nostre competenze, se ci arrischiamo in quella “realtà del dubbio” dove ognuno è pezzetto collaterale all’altro, allora la cultura sa manifestarsi in senso ampio e pregevole.
Ogni tanto è giusto anche incontrare qualcuno che ci faccia scendere da quel gradino troppo in alto in cui spesso ci poniamo perché se la boria personale eccede, la nostra stessa cultura ne viene dimezzata, decade; le nostre competenze si assottigliano.
Non possiamo mai dissociare il termine cultura dall’amore per gli altri, dal rispetto con chi interloquiamo, dalla stima di chi non potremo mai conoscere a fondo come persona. Essere supponenti è indice sempre di pochezza personale, di affronto alla cultura, di spirito dissacrante. Intorno alla cultura va sempre creato uno spazio di confort dove gli altri possano recepire la nostra educazione, la fiducia e l’accoglienza che riponiamo verso chi è altro da noi.

1 commento:

  1. maria cristina capitoni12 luglio 2020 alle ore 10:12

    "Essere supponenti è indice sempre di pochezza personale, di affronto alla cultura".
    Concordo perfettamente e mi permetto di aggiungere che una persona veramente intelligente, non cade in certi "trappoloni" perche' , in ogni caso, alla notorieta' preferisce sempre la propria dignita'.

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