mercoledì 3 febbraio 2021

L'albero del male

Gustave Courbet - Le Désespéré

Ciò che sconvolge davanti a certe mostruosità criminali è il superamento di ogni limite


(Angelo Perrone) Ci sono fatti che spiccano per efferatezza, e per questo lasciano sgomenti. Le cronache. La bambina di appena 18 mesi, maltrattata e vittima di violenze. I genitori scomparsi all’improvviso senza lasciare tracce, nemmeno nelle acque gelide di un fiume. La ragazza di 17 anni, bruciata, scaraventata in un dirupo.
Vicende che sorprendono per gravità, deviazioni improvvise da canoni che apparivano normali, persino grigi e opachi.
Eppure da qualche parte si nasconde la scintilla, magari minuscola e impercettibile, ma in grado di far divampare l’incendio. E’ piccola, resistente, con tempi lunghi. I danni poi sono trabordanti. E’ difficile capirlo in tempo e per questo poi tutti rimangono sgomenti.
Dopo, a mente fredda, la ricerca delle cause, oltre l’accertamento della verità e delle responsabilità, è affannosa e incerta. Un percorso spesso vano, senza punti di approdo. Ci si chiede come sia stato possibile e non vengono in mente risposte.
La normalità è un tessuto strano: liscio e uniforme in superficie, sotto emergono nodi, lacerazioni, smagliature. Può andare in frantumi di colpo, collassare all’improvviso.
La vita seguiva schemi tranquilli, senza sussulti. Affetti, studio, lavoro. Relazioni qualsiasi. Mai nessuna – pur piccola - trasgressione, a dire dei più. Almeno pareva. Invece sopraggiunge qualcosa, o c’era già, a far saltare il banco, a dar origine all’impensabile.
Non c’è solo la crudezza dei gesti, già di per sé sconvolgente, a lasciare senza fiato. E’ il crollo del limite più estremo, del confine che nessuno fino a quel momento aveva osato superare.
Molte sono le rappresentazioni del male, alcune – le più perverse - non riesce nemmeno di immaginarle.

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