lunedì 15 febbraio 2021

Tentazioni di guerra

Giugno 1941: morbide calze di seta


di Laura Maria Di Forti

Camminava per il corso ancheggiando con maestria, le gambe snelle e nervose seguivano un immaginario ballo e la testa alta, fiera della bellezza consapevole del volto, sembrava ergersi sopra tutto e tutti nella smania, forse, di sembrare altera e magnifica.
La bocca carnosa, resa ancora più seducente grazie ad un rossetto vermiglio, era invitante e prometteva incontri appassionati mentre gli occhi verdi, sapientemente truccati, brillavano come smeraldi sotto il sole di luglio.
Il vestito di seta nera creava un piacevole contrasto con la pelle eburnea, l’ultimo candore rimasto in una donna che non aveva ormai più segreti per nessuno. I giorni in cui correva scalza sull’acciottolato lungo la sponda del fiume o in cui giocava con una misera bambola di pezza, quei giorni erano infatti ormai lontani e forse dimenticati, mentre il presente, se pur le regalava un’agiatezza insperata, si declinava in un triste carosello fatto di uomini senza volto.
Lei, ignorando gli acidi sguardi di vecchie zitelle e quelli invidiosi di giovani donne avvezze a camminare con il capo chino a terra per un senso di pudore dettato dalla società benpensante, era felice di essere stata invitata ad un convegno di ufficiali tedeschi. Il futuro sarebbe stato promettente con l’amicizia preziosa di quegli alleati che tutti in città, però, sembravano sopportare con malagrazia.
Lei, invece, sapeva che loro l’avrebbero protetta e riempita di doni preziosi. Soldi, naturalmente, fiori odorosi e profumi da utilizzare con parsimonia, certo, ma pur sempre qualcosa che rende piacevole la vita e soprattutto soddisfa una donna come lei che, innanzitutto, si sentiva femmina e smaniava per morbide calze di seta.
E poi i tedeschi le avrebbero procurato il cibo che in città scarseggiava e bisognava fare lunghe fila davanti ai negozi per un misero pacchetto di zucchero e un poco di pane scuro che sapeva di cartone. E avrebbe potuto avere anche il caffè, non il surrogato, ma caffè vero che solo gli ufficiali tedeschi si potevano permettere. Loro erano gli alleati forti, quelli che avrebbero conquistato il mondo!

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