sabato 4 gennaio 2025

Quando il colpevole è l'altro

di Marina Zinzani

“Incolpare gli altri dei propri mali è tipico di chi non ha educazione filosofica.” (Epitteto)

È colpa sua. È colpa dell’ambiente. È colpa dell’educazione avuta. È colpa di chi ha approfittato di un momento di debolezza, di fragilità, di crisi. 
Cercare la causa del proprio malessere implica spesso uno sguardo all’esterno, a cosa è intervenuto e ne è stato responsabile.
La causa esterna è probabile, anzi fondamentale, nel comprendere un’infelicità attuale. Un’educazione famigliare che ha inciso non sempre positivamente, i conflitti visti o vissuti in prima persona dentro le mura domestiche, i sensi di colpa inculcati, eventuali ingiustizie ricevute, hanno lasciato tracce profonde. Tracce che poi si manifestano attraverso atteggiamenti non equilibrati, risentimenti, difficoltà relazionali, paure.
Allo stesso modo una coppia in crisi può subire l’entrata di un terzo personaggio, portatore di novità, di aria nuova, del brio che hanno le storie che iniziano. È tutto bello, pur in un quadro complesso. Chi subisce il tradimento, pur consapevole del periodo difficile e della fase di stanchezza, incolpa spesso il terzo che è arrivato, che ha rubato. Ha rubato quella che un tempo appariva una quiete domestica.
Eppure l’attribuire all’esterno la causa del proprio disagio attuale ha qualcosa di remissivo, di perdente e forse di vigliacco. Incolpare l’esterno diventa una scusa alla propria debolezza. È più facile incolpare l’esterno che fare un lavoro su di noi. E questo lavoro può anche consistere nell’accettazione che una famiglia non sia perfetta, che i genitori abbiano sbagliato, che un amore finisca, che raramente si incontra chi ci ama davvero e ci capisce. 
È necessario cercare una visione più ampia delle cose. E da qui si può ripartire attingendo alle proprie forze, ricostruendo l’identità o facendola veramente emergere, identità segnata, influenzata certo dall’esterno, ma ancora plasmabile, che può trarre positività seguendo un proprio percorso.
C’è poi un certo tipo di persona che è decisamente negativo, che investe spesso gli altri di ogni colpa, in modo sottile o diretto. Può accadere nella sfera affettiva, famigliare, lavorativa. Incolpare gli altri, o le circostanze, lo assolve dai suoi limiti, dalle sue responsabilità e mancanze. Il non interrogarsi mai sulle proprie azioni, la mancanza di autocritica ed empatia, fanno di queste persone individui pieni di certezze, che creano spesso disagio e infelicità.

Nessun commento:

Posta un commento