Omran, il lato umano della guerra


(ap) Omran Daqneesh, 5 anni, siriano, tutto l’orrore in una foto, la tragedia racchiusa in uno scatto. Seduto sul sedile di un’ambulanza, è stato estratto vivo dalla macerie di un palazzo dopo un bombardamento ad Aleppo. Il viso sporco di sangue, il corpo ricoperto di polvere. Le gambe bianche ciondoloni. Soprattutto gli occhi vitrei, immobili, lo sguardo perso nel vuoto, e solo la percezione di un riflesso, quello di un racconto impossibile, la guerra come massacro, le azioni umane che provocano lo strazio infinito di vite innocenti, le atrocità che non incontrano limiti. Oltre l’indifferenza e il silenzio di troppi. Il miracolo di quel bimbo rimasto comunque illeso rammenta che solo dalla vita può nascere la speranza. Persino il sedile fresco e pulito di un’ambulanza rappresenta un rifugio rassicurante in un mondo che ha smarrito se stesso.

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