(ap) Conosciuto ancora oggi come il Manifesto di
Ventotene, l’appello “ad una Europa libera e unita” fu scritto tra il 1941 e il
1944, da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, Ursula Hirschmann durante il periodo
di confino imposto dal regime fascista nell’isola. Il testo fu poi pubblicato
da Eugenio Colorni che ne scrisse la prefazione. Spinelli raccontò che tra i
libri che ne ispirarono il manifesto ci fu Lettere
politiche, una raccolta di articoli a firma di Junius, lo pseudonimo con il
quale pubblicava i suoi scritti sotto il fascismo Luigi Einaudi, futuro primo
presidente della Repubblica italiana.
Sull’isola pontina, una targa ricorda l’ispirazione
di quel manifesto. Quei primi federalisti italiani speravano che iniziasse una
lotta per una Europa libera ed unita “meditando sulla tragedia della guerra,
sui delitti del totalitarismo, sulla crisi delle sovranità nazionali”. L’isola,
con la memoria delle origini di una idea, custodisce l’orizzonte di un progetto
che, di fronte alle difficoltà attuali, dalla Brexit all’immigrazione, dalla
rigidità miope ed angusta dei vincoli di bilancio alla crisi di fiducia dei
cittadini nelle istituzioni europee, richiede un radicale cambio di marcia. La
storia di quella speranza deve ancora essere scritta, il futuro è ora.
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