Arrivare tardi?

di Cristina Podestà

Breviario scolastico (PL, 15.10.16) tocca corde delicate. Argomenti che sfuggono ai più, alla gente che si è dotata di ultimissimi modelli di auto o di iPhone, ma che ignora totalmente la conoscenza del sé e dell'altro. Essere conformi, oggi, significa essere riconosciuti e accettati, 'famosi' secondo il concetto di fama proposto dall'industria televisiva o diffuso dai social media.
Se riconosciuto dagli altri, l'individuo riconosce e accetta se stesso; e, preso nel vortice di questo circolo vizioso, trascura qualunque valore gli possa essere stato trasmesso da scuola o famiglia.
I giovani rinnegano le proprie esigenze personali rispetto alla moda, ai gusti dei più, diventando indistinti ed indistinguibili, omologati e massificati. La cosa più terribile e complessa, per la quale non si intravede soluzione, è lo smarrimento che procura l'eccessiva rapidità tecnologica. I giovani appaiono disorientati, ansiosi in modo compulsivo, devastati dal pensiero di "arrivare dopo e tardi". Tutti pretendono da loro prestazioni veloci e perfette, tenendo conto che veloci e perfetti possono essere i robot o le macchina. L'essere umano ha emozioni e potenzialità personali sfaccettate, che ne costituiscono la specificità e la bellezza. Non possiamo fare di più! 

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