sabato 3 febbraio 2018

Capire è diverso da partecipare

Il mestiere di giudice richiede sintonia con le persone, ma anche controllo delle proprie emozioni

di Catia Bianchi
(Commento a Il giudice, e il suo stile, PL, 3/2/18)

Verrebbe da applaudire alla signora Rosemarie Aquilina, guardando il caso che ha trattato, con tutte quelle ragazze oggetto di molestie. Però, lei non è soltanto una signora, è un giudice, perciò credo che la partecipazione emotiva che l'ha sopraffatta non abbia giocato a suo favore. 

Nel suo lavoro, come in molte altre professioni, ci vuole empatia. Una risorsa. Quella capacità di porsi in maniera immediata nello stato d'animo o nella situazione di un'altra persona. E’ importante ed è anche un ottimo strumento, ma credo che vada fatto in maniera diversa, e non deve portare ad esprimere pubblicamente le proprie emozioni.

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