mercoledì 4 gennaio 2023

L'anno che ci attende

di Cristina Podestà

Senza restare sorpresi abbiamo passato un altro anno difficile e ci accingiamo a entrare in quello nuovo, con una titubanza che non ci è mai stata così familiare. 
La speranza che sia migliore degli ultimi tre certamente ci accompagna, ma il timore che sia sulla stessa lunghezza d’onda o che si ripresentino nuovi problemi all’orizzonte, un po’ ci preoccupa né ci sorprenderebbe.
È un tempo perverso pieno di difficoltà, è un mondo abitato da persone inaffidabili e senza dignità, è un momento caratterizzato da giorni bui anche col sole, popolato da figure di spicco che rasentano la follia, rappresentato da uomini che contano ma che non rispecchiano la maggior parte dei loro simili. 
Sembra un’analisi pessimistica, credo invece sia quasi ottimista, migliore cioè di ciò che è reale. 
Noi però dobbiamo sforzarci di credere in qualcosa di buono e migliore, di non lasciarci sopraffare dal pensiero dominante che ci porta verso un’ottica sprezzante. E con tutte le nostre forze, dobbiamo fermamente credere che un miracolo può sempre accadere.
Buon anno dunque con grande cautela ma con un pizzico di speranza. 

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