lunedì 23 gennaio 2023

Un gesto di giustizia e dignità

Il Fatto Quotidiano raccoglie le firme per chiedere ai presidenti della Repubblica e del Consiglio di portare alle dimissioni il ministro della Giustizia Nordio, che ha minacciato riforme incostituzionali ed ora ha polemizzato con i Pm che hanno arrestato il boss Matteo Messina Denaro.

 
Il testo della petizione a firma Peter Gomez, Antonio Padellaro e Marco Travaglio:

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato ripetutamente il falso davanti al Parlamento sulle intercettazioni nelle indagini di mafia e di corruzione. Ha calunniato i magistrati e le forze dell’ordine sostenendo che usano manipolarne e strumentalizzarne politicamente le trascrizioni.
Non contento, ha apertamente polemizzato alla Camera con la Procura di Palermo, “rea” di aver catturato Matteo Messina Denaro e spiegato di averlo fatto proprio grazie alle intercettazioni. Infine ha addirittura invitato i parlamentari a non rendersi “supini dei pm” che “vedono la mafia dappertutto”.
Le sue dichiarazioni, contraddizioni, giravolte e bugie, per non parlare delle controriforme giudiziarie e (in)costituzionali in parte minacciata e in parte già avviate, fanno di Nordio un personaggio imbarazzate per una parte della sua stessa maggioranza e soprattutto per ogni cittadino onesto: un soggetto che non può restare un minuto di più al vertice del ministero della Giustizia.
Ci appelliamo ai presidenti della Repubblica e del Consiglio perché lo inducano immediatamente alle dimissioni e alle opposizioni, perché presentino nei suoi confronti una mozione di sfiducia individuale.
Il Fatto Quotidiano e i suoi lettori s’impegnano fin da ora a raccogliere le firme per un referendum abrogativo, nel caso in cui le controriforme minacciate e avviate da Nordio contro la Giustizia, contrarie alla Costituzione, alle convenzioni internazionali e alla giurisprudenza delle Corti europee, diventassero sciaguratamente leggi dello Stato italiano.

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