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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

Claudio

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Perché donne di potere lasciano la leadership

( Il testo completo su La Voce di New York ) (Angelo Perrone) L’addio alla leadership di donne di potere, come la scozzese Nicola Sturgeon e la neozelandese Jacinda Arden, sembra, in un mondo di uomini aggrappati alle poltrone, una rara eccezione.  La politica non è l’unico campo.

Voltare pagina

di Maria Cristina Capitoni A questa realtà lasceremo in ostaggio soltanto l’ultimo corpo in attesa che il tempo esaurisca il suo periodo di contenimento ormai giunto alla fine poi tutto sarà più sottile il mondo smetterà di sanguinare.

Cospito e la banalità del male

Se la coscienza si lascia strumentalizzare da interessi altrui (criminali) (Il testo su Critica Liberale 26.2.23 ) (Angelo Perrone) Tra gli effetti collaterali della vicenda di Alfredo Cospito, autore di una protesta estrema contro il regime di carcere duro, c’è anche la rinascita della galassia anarchica. Un evento inaspettato rivelatosi grave. La vicenda del detenuto ha fatto riemergere, in certi ambienti, passioni sopite, pulsioni eversive, eccitazioni protestatarie. Ne sono derivati scontri, manifestazioni violente, danneggiamenti.

Simona

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni. C’è poi una maschera espressiva che nasconde l’intimità. Il viso è chino sullo smartphone, sedotto dalla magia dello schermo. Un ripiegamento fisico, oltre che mentale. Non siamo più abituati a guardarci intorno, non accade di incrociare gli sguardi. Ciascuno conserva la sua diversità, persino il mistero.

Immagini e suoni

di Maria Cristina Capitoni La verità occhieggia come chiaro di luna tra le fronde come schiuma sulle onde del mare non si nasconde

Lucrezia

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Ascoltare le foglie

di Maria Cristina Capitoni Le foglie secche ancora appese risuonano al vento come fossero di vetro un fruscio sommesso che rimette il tempo indietro ad ogni adesso passato che abbia avuto un senso.

Aggiustare il cuore

di Cristina Podestà Fermati ogni tanto, cura i tuoi interessi, concediti una pausa in silenzio, ascolta i tuoi bisogni, scegli da solo cosa fare, lascia squillare il telefono, anzi spegnilo!  Decidi quando alzarti, quando mangiare, quando dormire, fai una camminata se ne hai voglia andando a caso dove vuoi, senza doverti giustificare.

Nella notte

di Liana Monti Strade vuote nella notte Il buio le inghiotte La nebbia lentamente avanza Avvolge tutto a breve distanza I lampioni stanchi La illuminano a banchi I passi avanzano nell’oscurità Il respiro fumante nell’umidità Sugli occhiali le lacrime danno scintillio I pensieri si perdono in questo oblio.

Dove arrivare?

di Maria Cristina Capitoni Si parte da questa base di torpore struggimento mistico apparentemente ostile al vivere poi onde di pensiero attivo attraversano la materia creando movimento alternativo che riempie l’aria fino al prossimo respiro.

Piero

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Privacy, la vendetta del sesso

di Marina Zinzani “Privacy” è una serie spagnola in onda su Netflix. Tocca il tema del revenge porn attraverso la storia di una donna (Itziar Ituno), candidata a sindaco di Bilbao, che vede la sua carriera distrutta per un video hot con un uomo che non è suo marito, video che circolerà ovunque, compromettendole la corsa alla candidatura. È una donna forte, il matrimonio era ormai solo di facciata, ma la sua vita andrà a rotoli.

Miriam

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Politiche di destra e diseguaglianze

(Il testo completo in Critica Liberale – inserto Non Mollare 6.2.23 ) (Angelo Perrone) Il tema delle diseguaglianze è avvertito da tutti. Non potrebbe essere diversamente. Lo sforzo è quello di cercare di individuare le cause delle troppe diseguaglianze economiche che affliggono persone, categorie sociali, territori, in modo profondo e devastante.

Forza d'animo

di Liana Monti La forza di un abbraccio Per trasmettere affetto La forza di un sorriso Per trasmettere coraggio La forza di alzarsi al mattino E ricominciare tutto da capo La forza di guardarsi allo specchio Anche senza riconoscersi La forza di affrontare le difficoltà Perché indietro non si torna

Sanremo, quale festival

di Cristina Podestà Il festival di Sanremo mi preoccupa come non mai. Al di là delle canzoni, che non mi paiono granché o, comunque, non all’altezza di quanto decantate e gridate sui media come capolavori (mah!), mi pare sia un contenitore attraverso il quale passa tutta la nostra vita.

Non resta che l'illusione

di Liana Monti Ho cercato il tuo sorriso Fra mille persone Sperando di vedere il tuo viso. Non ti ho trovato Era solo una illusione Perché quel tempo è ormai passato.

Annalisa

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Senza catene

di Maria Cristina Capitoni Adesso questa realtà deve scorrere in sottofondo come non fosse la priorità ma un motivetto stonato che non va d’accordo, il resto sarà quel che deve senza obblighi né catene chi ha vissuto in obbedienza farà il grande salto mentre il resto coltiverà il buio come ha sempre fatto.

Dietro l'angolo

di Cristina Podestà Ogni tanto finisce un amore oppure un’amicizia; talvolta finiscono rapporti di parentela, finiscono relazioni che parevano strette, finiscono contatti umani.  Certo è insito nella umana natura che le cose abbiano un tempo, esaurito il quale terminano. Ma ciò vale per le cose non per gli affetti, i sentimenti, i pensieri. Invece pare che anche questi siano a tempo.

Il luogo dove ritrovare sé stesso

di Lorenzo Mullon Oltre l'orizzonte c'è una fascia bianca luminosissima dove si spezzano le linee si perdono i contorni e tutto viene macinato e rimacinato io sono lì nell'imprevedibile che si sta formando

Francesca

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Oltrepassando il guado

di Cristina Podestà Imprevedibile. Quante volte abbiamo detto: questo è imprevedibile? Imprevedibile come un sogno che ti culla nella notte più dura, come un pensiero buono che ti abbraccia e ti protegge durante un temporale, come la carezza di un ricordo che ti sfiora dolcemente.

Ettore

di Marina Zinzani (Introduzione di Angelo Perrone) (Tratto da “Racconti della metro”) (Angelo Perrone) La metro non è l’unico luogo-simbolo delle città moderne. Certo particolare. In uno spazio piccolo e super affollatosi ritrova un’umanità eterogenea. Persone sconosciute con destinazioni diverse. Difficile scambiarsi sguardi, rivolgersi parole. Ogni persona, un mondo a sé. Pensieri, desideri, preoccupazioni.

Stella polare

di Maria Cristina Capitoni In questo tepore d’animo e malinconia vibrazione apparentemente instabile e continua è qui che devo stare adesso se non voglio perdere il senso di quel che è stato né il suo significato ed è da qui che a mano a mano si schiarirà il cammino quello passato ed il nuovo, iniziato da poco.