martedì 2 aprile 2024

L'enigma del processo

di Liana Monti

“Qualcuno doveva aver diffamato Josef K. perché, senza che avesse fatto nulla di male, una mattina venne arrestato.” (Franz Kafka, Il processo)
Con queste parole inizia un lento percorso in cui, in un giorno che doveva essere uguale a tutti gli altri, un uomo tranquillo viene a trovarsi catapultato, all’improvviso, in una insolita dimensione di accusa che cambierà per sempre la sua vita.
Nella confortevole routine di un’esistenza equilibrata, egli si trova di punto in bianco, senza preavviso e senza giustificato motivo, a doversi confrontare con persone sconosciute che invadono il quotidiano sconvolgendo la propria abitazione, i rapporti personali, l’ambiente di lavoro. Si troverà via via a dover dubitare e sospettare di chiunque e non potersi fidare veramente di nessuno.

“I documenti del tribunale, l’atto di accusa sono inaccessibili all’imputato e al suo difensore.”
Egli cerca in ogni modo di venire a conoscenza del capo di accusa, di quale legge possa avere infranto, di quale misfatto gli venga attribuito, ma nulla porta ad una risposta.
 
“La difesa, infatti, propriamente, non è ammessa, ma solo tollerata”
Nonostante questo egli tenta una linea di difesa, sia tramite un legale, sia grazie alle sue proprie forze. Affronta con rispettoso coraggio i vari ispettori, guardie, giudice, uscieri, ma anche questo non porta a nessun risultato. Persone che sembrano sapere, ma usano giri di parole per non rispondere e le cose rimangono avvolte nel mistero ed il diretto interessato non può e non deve conoscere la verità.
 
“Non ci si può difendere da questo tribunale, bisogna confessare.”
Lo sconforto e la paura di quello che succederà, portano a tratti a ribellarsi, specialmente alle autorità incaricate, fino poi a cedere con un profondo senso di impotenza. Portare avanti le proprie ragioni, certi della propria innocenza di fronte ad una presunta colpa ignota.
Difendere i propri diritti diventa così una questione tanto primaria quanto illusoria.
 
“Un’organizzazione giudiziaria che stabilisce fin dall’inizio il giudizio segreto.”
Un uomo che si ritrova da solo e consapevole di potere contare solo sulle sue energie, al limite della sopportazione, costretto a subire ingiustizie ai confini della legalità, mettendo a dura prova la pazienza, la tenacia e l’equilibrio mentale.
 
L’autore si immerge con maestria nelle profondità dell’animo umano, con riflessioni, osservazioni, dubbi e conclusioni. Egli mette in discussione un passato che sembrava avere posto le basi per il presente verso un futuro già delineato e scontato, ma che invece, per un motivo sconosciuto, porta ad un inesorabile destino.

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