mercoledì 10 aprile 2024

Sono andato a letto presto

C'era una volta in America di Sergio Leone
di Marina Zinzani

Un film rimasto nella storia, “C’era una volta in America”, di Sergio Leone. Una domanda fatta al protagonista: “Che hai fatto in tutti questi anni, Noodles?”. E lui risponde: “Sono andato a letto presto”. 
È una frase che sembra un tributo a Marcel Proust e alla sua “Ricerca del tempo perduto”. “Dalla parte di Swann” iniziava infatti così: “Per molto tempo sono andato a dormire presto”.
“Sono andato a letto presto” diventa un pensiero e il piccolo bilancio di una vita, racconto di un periodo, di un modo di essere, lo sfondo di qualcosa che può essere scelto, ma anche rammarico. Perché suggerisce o azzarda un’incompletezza, un ritirarsi, una nota di amarezza, perché la vita sembra là fuori, degli altri, di chi esce a divertirsi, di chi ha tanti amici.
Quelle sere a letto presto raccontano la solitudine e ad un occhio superficiale la sconfitta. L’essere solo perché la vita ha deciso così, e non è spesso una scelta, si è subita la solitudine. Il mondo sembra dalla parte di chi ha tanti amici, tante relazioni sociali, e va fuori la sera a divertirsi.
È un’idea suggerita che manca di completezza. Può sembrare così che tutte le relazioni riempiano la vita, considerando lo stare fra la gente la panacea di tutti i mali. E invece può esserci solitudine profonda ad una tavolata di tante persone, se lì accanto non c’è qualcuno con cui fare un discorso interessante.
Può esserci il vuoto in mezzo alla gente, in discoteche in cui non si riesce a sentire la voce dell’altro. Può esserci la superficialità di persone frequentate e i propri pensieri racchiusi in una scatola, non è il caso di esprimerli e di condividerli. Ci si può sentire solo comparse in un gruppo.
Cercando altre angolazioni, nella serata solitaria, a letto presto, può esserci lo spazio di una lettura, di un film, cose che arricchiscono più di tante persone che si sentono estranee. Ci può essere l’accettazione di un periodo in cui l’essere soli è coerente con una scelta, o una necessità, ma comunque qualcosa che ha dentro il coraggio. Non si abbandona mai il desiderio di una buona condivisione, di un amore o di un’amicizia che migliorino la vita.

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