lunedì 4 novembre 2024

"Marocco" di Edmondo de Amicis

di Liana Monti 

In questo libro, l’autore ci parla del Marocco attraverso un’esperienza durata circa due mesi.
Si tratta di un viaggio con una delegazione, a piedi e a cavallo, in un tragitto lungo e spesso molto faticoso, costellato di vari pericoli. Grazie alla presenza della scorta armata, la sicurezza viene mantenuta anche se talvolta con qualche difficoltà.
Vengono descritti con particolari molto dettagliati i luoghi, la natura desolata, il deserto e talvolta troviamo campi rigogliosi.
Le tappe portarono De Amicis a soggiornare presso alcune importanti città. Luoghi particolari, nella forma degli edifici, nella colorazione delle mura, con quartieri differenti a seconda dei ceti sociali.
Durante questo periodo incontrò persone di ogni tipo, dalle più agiate, alle più umili. Capi politici e militari, guerrieri, servitori. Le donne, invece, venivano relegate ad un ruolo di inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo. In presenza degli stranieri rimanevano chiuse nelle loro stanze e solo rarissimamente potevano essere viste e solo per pochi istanti.
La comunicazione con gli abitanti era molto complicata a causa della lingua differente, ma agevolata dall’aiuto dei traduttori. Ebbero modo di conoscerli, condividere pensieri, usanze, punti di vista, valori. Vengono inoltre raccontati i modi di vivere, la cultura, le abitudini, il cibo, le regole sociali e soprattutto il rapporto con la religione. Molte cose possono apparire estreme e incomprensibili per chi proviene da un paese europeo.
Per tutto il tempo della loro permanenza, gli ospiti si sono sentiti sotto osservazione per via del loro abbigliamento e del comportamento. Soprattutto durante le grandi occasioni dei ricevimenti con le autorità, venivano indossati gli abiti migliori, ma agli occhi di quel popolo risultavano strani e inopportuni “ci trovavano ridicoli.”

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