lunedì 6 novembre 2017

I sogni di Hollywood

Quello del cinema sembrava un mondo di lustrini e sorrisi, ora non più

di Marina Zinzani

Adesso c’è anche Dustin Hoffman. L’altro giorno c’era Kevin Spacey. Si sta allargando a macchia d’olio la denuncia, anche a trent’anni dei fatti, sulla condotta poco ortodossa di personaggi importanti, attori, registi, produttori di Hollywood e non solo.
Altre riflessioni. La magia del cinema, l’attore amato, l’attrice proprio brava che affascina: il mondo di lustrini che appare sulle passerelle, a Cannes, a Venezia, alle serate degli Oscar, tutti sorridenti, vestiti elegantissimi, e poi si scopre un sottobosco di molestie, violenze perlomeno psicologiche se non fisiche.
Il sottile pathos verso un attore, verso i suoi film, difficilmente sarà lo stesso dopo aver saputo di lui cose poco gradevoli. Il dubbio verrà anche per chi non è ancora stato sfiorato dalle accuse.
Lo sguardo sporcato, verso il cinema. Certo, delle cose si sono sempre sapute. Ma non che il marcio fosse così in profondità, così diffuso. Che si parlasse di violenze. Lustrini, lifting, botulino, sorrisi: si invidiano le dive, e ora, chissà…
E’ un altro film, questo, un film corale, dal sapore drammatico con continui colpi di scena. Sarà difficile guardare la foto in copertina di un’attrice senza chiedersi se anche lei ha conosciuto Harvey Weinstein o un altro personaggio simile.
Se il cinema serve a sognare, anche quei sogni ora sono stati sporcati.

1 commento:

  1. Eh si.. i veri uomini sono altri ...non queste mascherine di celluloide...
    M. Cristina

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