(Angelo Perrone) La recente decisione della Corte Suprema statunitense di fatto "disarma” la magistratura nella funzione di controllo dell’operato del presidente.
È un atto che travalica il rispetto delle regole democratiche, incidendo sulla separazione dei poteri.
La Corte ha limitato la capacità dei tribunali federali di esaminare la legalità delle azioni o delle decisioni del Presidente, che questi, a sua discrezione, dichiari rientrare nell'ambito della sicurezza nazionale o della politica estera.