domenica 27 luglio 2025

L'addio di Laura Santi, con coraggio

(Repubblica)
(Angelo Perrone) Laura Santi, giornalista perugina di 54 anni, era da tempo malata di sclerosi multipla progressiva.
Una condizione degenerativa che l'aveva privata di ogni autonomia, rendendo la sua esistenza un calvario di sofferenza fisica e psicologica.
La sua decisione di accedere al suicidio assistito, resa possibile da una sentenza della Corte Costituzionale e dalle successive direttive regionali, è frutto di un percorso lungo e meditato, intrapreso con lucidità.
La sua battaglia non era per morire, ma per avere la possibilità di scegliere come e quando porre fine a una sofferenza insopportabile, mantenendo il controllo sulla propria vita fino all'ultimo istante.
La questione del fine vita divide l'opinione pubblica e la politica, eppure la vicenda richiama soprattutto l’attenzione sulla dignità della persona e sul valore della scelta individuale. Chi può decidere sulla sofferenza altrui? Rimane irrinunciabile il diritto di ciascuno all'autodeterminazione di fronte a malattie irreversibili e condizioni di vita percepite come intollerabili. 
La dignità di Laura Santi, in questa sua estrema scelta, sollecita la riflessione sulla necessità che l’esistenza, preziosa, di ciascuno, sia accompagnata, anche nelle fasi più difficili, da rispetto e vicinanza.

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