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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

La Costituzione compie 70 anni

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E’ una bella signora, con qualche ruga ma ancora in gamba. Ha sorretto il Paese nella ricostruzione del dopoguerra, nella conquista di diritti civili, nella lotta al terrorismo e alla mafia. Ora la sfida più importante, il profondo rinnovamento delle istituzioni e delle strutture sociali. Il richiamo ai valori fondanti della Carta è oggi essenziale per realizzare quest’obiettivo di Angelo Perrone Risale alla notte dei tempi l’idea di una legge scritta. Incisa faticosamente nella dura pietra. Vergata da mani sapienti su preziose pergamene. Battuta a macchina sulla comune carta. Digitata sulla tastiera del computer ed infine affidata a supporti magnetici di silicio, nuovo spazio privilegiato della conservazione della parola scritta.

Un'agenda particolare

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Kakebo: si può partire proprio da un’agenda nuova di ispirazione giapponese, per mettere ordine nella propria vita. Con qualche buon proposito per il futuro di Marina Zinzani Un’agenda può cambiare l’anno che inizia? Forse, chissà. Si legge in questi giorni che c’è un’agenda un po’ particolare, si chiama “kakebo”, e la sua struttura viene dal Giappone. Riporta un riassunto delle spese, e le divide in 4 categorie principali: le spese di prima necessità, gli optional,   le spese per la cultura e il tempo libero, e gli extra.

Mary Jane

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La vita in frantumi: la speranza di trovare un senso di Marina Zinzani La complessità delle relazioni, la fatica nel guardare al futuro, e lunghe sere, che poi erano anche albe, giorni, in cui la solitudine e la malinconia erano compagni insidiosi: ogni frammento della vita di Mary Jane era un pezzo rotto, che qualcuno aveva mandato in frantumi, o calpestato. Quasi come un vaso che era caduto, incollato alla meglio, con crepe che un occhio attento avrebbe notato.

Trucioli

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Poesia di Paolo Brondi                                         Passi spaziati eguali Leggeri sul duro pavè            Come truciolo al vento          Silenti come danza di fata    Entro il nuovo stupore            Di un tenero amore                                               

Altri Charlot

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Non solo una figura dell’immaginario cinematografico del passato, le tante figure tragiche e disorientate che possiamo riconoscere nella realtà di tutti i giorni di Marina Zinzani (Commento a Charlot, una vita senza parole , PL, 28/12/17) Charlot, la creatura di Charlie Chaplin, ci appartiene. Racconta un luogo immaginario dove però il disagio, la solitudine, le avversità sono reali, così difficili da contrastare. Quell’omino buffo ha descritto il futuro, il nostro futuro, con una lucidità e preveggenza incredibili.

Come un pesce nell'acquario

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di Marina Zinzani (ap) «Riconosco la gioia dei pesci nel fiume attraverso la mia gioia, mentre cammino lungo lo stesso fiume», scrive Zhuangzi, filosofo e mistico taoista, IV-III sec. a. C. (a cui è ispirato anche “Buoni amici” nella home di PL). La quiete è armonia della natura, tranquillità che muove dalla composizione dei dissidi, da una raffinata distensione degli spazi e dei tempi. Oppure protezione dalle insidie, distanza dai pericoli, barriere elevate contro presenze minacciose e ingombranti.

Charlot, una vita senza parole

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Charlie Chaplin ha inventato una forma straordinaria di cinematografia, muta ma così espressiva dei sentimenti e della condizione umana, diventando l’icona novecentesca della vita stessa raccontata attraverso la corporeità, in silenzio, senza parole di Angelo Perrone * Era una notte di Natale anche quella: nel 1977, quarant’anni fa. Ci lasciava a 88 anni Charlot, nato Charles Spencer Chaplin a Londra in una tipica periferia urbana da un padre ubriacone ed una madre appassionata di canto ma senza talento. Un’infanzia difficile in orfanatrofio diventa una scuola di vita, e lo porta prestissimo sul palcoscenico, prima come cantante, poi come attore, e gli apre un percorso straordinario nel cinema della prima metà del Novecento. L’uomo venuto dal nulla inventa una forma straordinaria di cinematografia.

Cacio e pepe

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Un incontro, la sera a piazza del Campo a Siena: aprirsi di nuovo alla gioia Racconto di Paolo Brondi Al crepuscolo, decisi di uscire dall’albergo e me ne andai a passeggiare fino a piazza del Campo. L’aria era fresca, ma assai piacevole e le luci di città, di giallo sfumati, creavano una atmosfera fiabesca. Ad un tratto sentii invocarmi “Marco, Marco!?”. Mi voltai e mi trovai abbracciato. Riconobbi il profumo. Era lei, la giovane Rosa! Incurante della gente intorno, stava per coprirmi di baci, ma indietreggiai. “Dovevo farlo, sentivo di doverti abbracciare, scusa!”.

Quattro note sparse

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Qualcosa di inaspettato, ad aprirci il cuore. E indicarci la strada di Maria Cristina Capitoni Ricomincio da qui Quattro note ad aprirmi il cuore ed un sentiero mai percorso allora Era l’alba di un desiderio ma io non lo sapevo ancora

Risotto: oro e zafferano

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Il cibo al centro di molte trasmissioni tv: il suo fascino crescente. Oltre il gusto stesso. Lo aveva capito per primo Gualtiero Marchesi, originale interprete della cucina italiana di Marina Zinzani Quanti piatti si vedono alla tv! E quanti reality di cucina! Fa compagnia vedere una trasmissione di cuochi o aspiranti tali mentre si sta preparando il pranzo o la cena, si guarda volentieri, e qualche idea viene suggerita sempre. Quale alchimia può venire fuori da pochi ingredienti, quali costruzioni possono trasformare una zucchina, un peperone, una cipolla e della pasta in un piatto sopraffino, invitante anche nei colori?

Sarai felice, il ricordo di quel tempo

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L’amore era destinato a crescere e maturare in un altro momento della vita di Cristina Podestà  (Commento a Era un tango delle rose , PL, 26/12/17) Un racconto di piacevole lettura: l'ambientazione marina è suggestiva e attraente in un'estate assolata e vera, di un tempo che fu e che, trasformata dal ricordo e dalla nostalgia, appare più limpida. I due protagonisti, Giorgio e Silvia, giovani ma non ragazzi, hanno già un trascorso affettivo sofferto, un amore sbagliato e deludente, un fallimento.

Dopo la festa

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Tante cose da mettere a posto, dopo i festeggiamenti. Momenti di lavoro, e anche di riflessione, nel silenzio delle case avvolte dal sonno di Marina Zinzani Carta dei pacchi, nastri, regali. Che pranzo impegnativo il giorno prima… Lunghi preparativi,  pensare a mille cose, mille dettagli, e poi la casa piena, ci si ritrova tutti, baci, abbracci, regalini, i bambini,  l’albero con le palline colorate, il presepe, gente, tanta gente per casa, è pronto, a tavola!

E' triste andare via

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La vita umana rappresentata dalla breve avventura di un piccolo fiore Quasi una fiaba giapponese di Marina Zinzani C’era un fiore, in un vaso, che stava appassendo. Allora la donna lo prese fra le mani. Pensò che avrebbe perduto i suoi petali, molto presto. Era un fiore giallo, con dei puntini neri, disegno grazioso della natura.

Era un tango delle rose

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Il destino impossibile di chi ama: i drammi e le improvvise speranze Racconto di Paolo Brondi Il festival di Villa Melzi era tutto all’aperto. Nel parco, assai esteso e prossimo al mare versiliese, il buio era sciolto in luminosità diffusa e suadente, arieggiata da numerosissime lanterne e da fiaccole antizanzara, dal dolciastro sapore di geranio, e su tutto si espandeva il soffuso chiarore della luna piena. Più in là, il mare rumoreggiava come un’eco mormorante “ricorda, ricorda, ricorda”.

Angeli nella notte

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Il Natale lascia molti senza calore: al gelo della notte, o dei sentimenti. Forse non è vero che gli angeli abitano solo nei cieli, e lontano da noi di Marina Zinzani La crudeltà delle notti, quando il male si presenta sotto le sembianze del freddo, del gelo, della neve: si agghiaccia il corpo. Il cuore, quello che sente, è un pezzo di ghiaccio già da tempo.

Volare alto

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Quel desiderio di libertà, tra le nuvole, nella vita di Marina Zinzani (Commento a Il volo dei palloncini , PL, 24/12/17) La storia dei due palloncini ricorda una delle favole di Oscar Wilde, quando voleva spiegare la vita ai suoi due bambini, parlando di giganti, di principi, di alberi di melograno.

Il volo dei palloncini

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Una festa, i palloncini. Così leggeri nell’aria, affrontano anche inciampi ed imprevisti. Il viaggio tra le nuvole racconta qualcosa della vita stessa. Amicizie, litigi, nuovi incontri. E’ la strada tortuosa ed incantata dell’esistenza Racconto (natalizio) di Angelo Perrone Erano due, gonfi d’aria sino a scoppiare, con tanti disegni colorati sopra. Si guardavano l’un l’altro senza invidia, pieni di ammirazione reciproca. Gli occhi allegri dei bambini che giocavano nel parco si erano fermati ad ammirarli, quei due palloncini svolazzanti.

'Sta figuraccia

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(ap) Alla fine è morto, prematuramente, e ingloriosamente. Non è arrivato neppure a Natale. Ha perso subito gli aghi dei suoi rami appena giunto dalla val di Fiemme. E’ rimasto così a svettare, sconsolato e triste, con le poche palline colorate e le scarse luci, che l’amministrazione cittadina gli aveva messo addosso. I romani, sarcastici, lo hanno subito soprannominato “spelacchio”.

Non dimenticare mai

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“Never forget” è cantata da Michelle Pfeiffer, nel film Assassinio sull’Orient Express (2017) di Marina Zinzani Non dimenticare mai le canzoni che amavi la malinconia delle partenze navi che vanno

Il corpo? Quasi un'astrazione

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Persino nel pensiero giuridico, che dovrebbe essere più attento alla concretezza del soggetto,  si assiste ad una rappresentazione del corpo svincolata dalla sua specificità individuale di Paolo Brondi “La fine del XX secolo segna la svolta, per il pensiero giuridico, di scoprire il corpo, mentre il sistema di pensiero in cui si muoveva, era stato costruito duemila anni prima, perché non se ne parlasse e perché il giurista abbandonando la sacralità di questa cosa al prete e la sua trivialità al medico, potesse ricostruire un'umanità popolata di persone, ovvero di creature giuridiche, cioè create dal giurista", così osservava il grande antropologo Luis Dumont (Homo Hierarchicus. Il sistema delle caste e le sue implicazioni , Milano Adelphi, 1991).

Puntando al cuore

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La ricerca delle piccole cose: nei dettagli il senso della vita di Lorenzo Mullon I giardini sono nei dettagli sugli spigoli del mondo fioriscono meraviglie avvicinandoti alle cose entri sempre più in te stesso come se ogni lente d'ingrandimento fosse puntata al cuore

Assassinare, sull'Orient Express

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Dietro le incertezze della giustizia e la difficile ricerca del colpevole, c’è comunque la storia delle vittime: non andrebbe mai dimenticato di Marina Zinzani C’è un film in questo periodo nelle sale, “Assassinio sull’Orient Express”. E’ tratto da un famoso romanzo di Agatha Christie, la storia di un uomo che era stato prosciolto dall’accusa di rapimento e di omicidio di una bambina di tre anni. Uomo che verrà poi trovato ucciso. La vicenda prende spunto dalla morte del figlio di Charles Lindbergh, il famoso aviatore, nel 1932.

Quel che resta

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di Marina Zinzani (Tratto da “I racconti dell’acqua”) (Commento di Angelo Perrone) (ap) Perché finisce una storia? Recriminazioni, nostalgie, pensieri. Un percorso lungo che richiede tempo, fatica. Non sempre riesce, e allora il cuore rimane dilaniato, senza una via di uscita. Non basta nemmeno l’impegno quotidiano, per capire e trovare la forza di reagire. Sono misteriose le risorse che possono aiutare a risollevarsi, fatichiamo a individuarle. A volte sono molto vicine, sono in noi stessi, tutto è così semplice: come l’acqua che dà nutrimento alla fragile piantina. E la fa rifiorire, se appassita. Basta solo saper riconoscere l’aiuto che possiamo riceverne, e lasciare che ci cambi la vita.

Giostra dei giorni

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Parole, possono essere pesanti come pietre di Marina Zinzani Ci sono tanti modi per dire ci sono sguardi che sono frecce avvelenate ci sono sorrisi finti ci sono foulard di seta che strozzano all’improvviso.

A testa in giù

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La natura può avere una forza distruttiva, ma sono gli uomini che spesso non sanno contrastarla e diventano responsabili di tante rovine di Paolo Brondi Spesso la distruzione lavora meglio di qualsiasi muratore. Mentre un tempo l'elevazione vulcanica o la lenta stratificazione hanno innalzato la montagna verso l'alto, ora accade il contrario: pioggia o neve, decomposizione e declivio, disgregazione chimica, l'effetto del lento imporsi della vegetazione, o ripetute scosse di terremoto, contribuiscono a precipitare in basso parti della sommità e ad alterare la forma del suolo e tutto ciò che in esso esiste.

Una mela da mordere

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Il volteggio degli aquiloni racconta l'atmosfera vissuta da ragazzi nelle ore dopo la scuola di Paolo Brondi  (Commento a L’aquilone caduto dal cielo , PL, 19/12/17) Accade, leggendo il lungo racconto, di scoprire sognanti realtà, indugiando, rigo dopo rigo, dentro un tempo di diversa durata rispetto alle ore del giorno, un tempo immobile, ma non rigido, bensì colmo dei doni della memoria dal respiro antico e redento.

Spifferi

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Si attende sempre, pur senza saperlo, di ricevere un gesto dagli altri di Maria Cristina Capitoni Che quegli spifferi improvvisi Altro non fossero che avvisi anticipati di esistenza In attesa oltre lo spazio dietro una finestra Lasciata apposta leggermente aperta Fu un pensiero che mi balzò in testa Senza averne fatto specifica richiesta.

Schegge di pietra come spade

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La doppia vita di un insegnante: la stagione delle scelte violente, della volontà di trasformare il mondo, di eliminare i torti. Con le bombe Racconto di Paolo Brondi Il prof. Luca Pieri era molto amato dai suoi quindici studenti. In quell’aula di università pisana si respirava il sapere. Il programma verteva su “Nietzsche, potere e giustizia” e le parole del prof. destavano echi profondi nella coscienza dei giovani.

Il "caso" allontana le persone

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La nostra vita va incontro al suo destino, ma non ne conosciamo la trama di Cristina Podestà (Commento a Incontrarsi, di nuovo , PL, 17/12/17) Ancora una volta la nostalgia di ciò che poteva essere e non è stato coinvolge il lettore nella struggente atmosfera che si crea tra i due protagonisti: l'autogrill pulsante delle vite più diverse e variegate scompare, e la scena si sofferma solo su Anna e Giulio, come in un tempo fermato, in una foto, in un fermo immagine. Esistono solo e soltanto loro, con il profumo di un tempo, la luce di allora, proiettati indietro, sbalzati fuori in uno spazio/non spazio.

L'importanza del dubbio

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Il bisticcio tra Vladimir Luxuria e Asia Argento: sempre al centro la questione della violenza sulle donne. E delle loro reazioni di fronte ai soprusi di Marina Zinzani La capacità di chiedere scusa non è da tutti. Non è semplice tornare sui propri passi, rivedere cose dette, fatte, pensate, e rivederle con l’inserimento di un dubbio. A volte l’orgoglio non fa soffermarsi, si va avanti come niente fosse, piuttosto che chiedere scusa.

L'aquilone caduto dal cielo

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Gesti delicati e sapienti per costruire un aquilone: come la lenta tessitura dei rapporti tra padri e figli Racconto di  Angelo Perrone Era un giovedì di dicembre, e quel giorno sarebbe stato difficile immaginare che mancavano pochi giorni alle vacanze natalizie. I negozi che sorgevano in quella strada erano in ritardo nella preparazione degli addobbi. Le vetrine della zona erano ancora spoglie, mancavano alle finestre i colori della festa, la gente si aggirava distratta tra i banchi del vicino mercato all’aperto e non mostrava curiosità per i prodotti esposti.

Giulia, la fortunata

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L’amore giunge al tramonto: è del dolore che si soffre Racconto di Paolo Brondi Non erano ancora scoccate le otto che mi avviai verso lo studio, ma, prima di aprirlo, feci colazione al mio bar preferito. L’atmosfera era calda e solare, in contrasto con l’esterno ove il cielo era cupo e minacciava neve. Tutto era ovattato e nel sottofondo si udivano delle note: “il primo amore, non si scorda mai”. Le immagini dettate da quelle note si affollavano nella mia mente, fino alla completa indifferenza.

Libri: le parole che aiutano a vivere

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L'attesa

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Una giovane ragazza, un venerdì sera: i momenti che scandiscono l’esistenza Racconto di Giovanna Vannini Un foulard di quelli grandi legato alla borsa di paglia taglia maxi,  per quando l’aria fresca della sera le avrebbe infreddolito le spalle nude.  Ancora non aveva deciso dove avrebbe dato il via all’attesa; seduta sulla panchina a ridosso del muretto, oppure pesticciando la piazzetta avanti e indietro, ingannando, tra i passi e il rumore dei tacchi, il tempo da trascorrere.