martedì 8 giugno 2021

Vanità

Certezze come castelli di carta


di Liana Monti

E l’infinita vanità del tutto (A sé stesso, Giacomo Leopardi) 
Oh infinita vanità del vero! (Lo Zibaldone, Giacomo Leopardi) 
Tutto è vanità (Ecclesiaste 1,2)
Tutto il resto è vanità (Angelo Branduardi)
 
Vanità. Parola che, a seconda del contesto, assume uno specifico significato. In particolare mi colpisce quando serve ad indicare che una cosa o le cose sono prive di reale valore, quindi inconsistenti, perciò inutili e vane. 
E quante cose nel quotidiano possono essere identificabili con questa definizione. Un correre verso le cose da fare tutto il giorno. Il preoccuparsi di tanti problemi che spesso si accumulano e a volte sembrano troppi e troppo grandi. E questo andare veloce ogni tanto provoca tensione, fatica, stanchezza, irritabilità, insofferenza. 
Eppure succede in certi casi che, nonostante tutto l’affanno, le cose prendano comunque la loro direzione, indipendentemente dal nostro correre. 
A volte addirittura può capitare un evento inaspettato a seguito del quale, d’improvviso, tutto cambia e tutta la frenesia e le apparenti certezze, avute fino a quel momento, crollano, come castelli di carta, oppure svaniscono perché uno strano destino le ha soffiate via. 
Riuscire ad imparare a scindere ciò che è vanità da ciò che non lo è, è una grande lezione di vita. 

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