Perdersi nell'infinito

Guardando il mistero del cielo


di Cristina Podestà

Oltre ogni confine degli esseri umani limitati, esiste l’infinito. Esistono nettari e ambrosie, divinità antiche che calcano le scene, dolorosi distacchi amorosi, ferventi sentimenti, clamori inusuali, cieli chiari ove si sente la vita in un attimo.
Esistono stelle che circolano liberamente, rituali di passaggio con azioni salvifiche, è tutto un invadere lo spazio e poi, da lì, cadere più brillanti che mai. 
E nei dintorni di corpi celesti fluttuanti, un tempo veloce che scorre, profumi inebrianti e frammenti luminosi. Nuvole piene di lacrime pronte a dissetare l’arsura, pulviscolo dorato di stelle morte da secoli.
Un timido chiarore appanna i sensi, tumefatti da un livore terrestre, poi la quiete di un infinito eterno. 

Commenti

  1. Molto bello questo accostamento fra ciò che ha confini e ciò che invece è infinito.
    Grazie Liana

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