L’intreccio misterioso delle parole
di Liana Monti
Ho indagato su uno dei tanti aspetti fascinosi della nostra meravigliosa lingua italiana, il significato della parola "palindromo". Alcune parole, sostantivi, verbi, aggettivi, che paiono a specchio, sono definiti palindromi.
Si tratta di parole che se lette da sinistra verso destra o viceversa, si leggono esattamente uguali e mantengono lo stesso significato. Ampliando questo principio, si può estendere la stessa proprietà anche ad una frase intera, sia mantenendo le stesse parole, sia abbinando le lettere senza cambiarne di posto. Esempio: ingegni onorarono ingegni.
Questo principio è conosciuto dalla notte dei tempi delle lingue antiche, come il latino ed il greco. Vedi ad esempio il famoso quadrato magico di Sator che cita e combina le seguenti parole: “Sator, Arepo, Tenet, Opera, Rotas”.
Queste caratteristiche appaiono avvolte da una sorta di fascino inspiegabile. Hanno una perfezione matematica, geometrica, logica che mi incuriosisce e mi stupisce al tempo stesso.
Tanto da crearne combinazioni incasellate come un cruciverba o una tabellina di parole, il cui incastro può assumere una perfezione geometrica.
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