Verso il vuoto

Il premio, per l’ebrezza del gesto


di Maria Cristina Capitoni

Avanti non si poteva andare
o almeno così pareva a tutti
pena il precipizio
fu così che, chiudendo gli occhi,
feci il salto in un buio che presto si schiarì,
non era baratro quel che sembrava
ma il riflesso rovesciato
di un’ascesa vorticosa
il cui apice raggiunsi
dopo attimi di insolita certezza,
l’ebrezza di quel gesto
fece il resto
e d’improvviso il vuoto interiore
vibrò, in eterno, l’accordo
di quel piano superiore.

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