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Visualizzazione dei post con l'etichetta Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Fiori calpestati

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La perdita della memoria del passato ci proietta verso una società disordinata e priva di valori fondanti di Paolo Brondi (Commento a 25 aprile 1945: cosa rimane oggi? , PL, 24/4/19) "I popoli sono come innocenti fiorellini - diceva Friedrich Hegel -, che la storia calpesta". Questa è un’immagine terribile degli effetti della storia che, di fatto, spesso sono stati pesanti: il ricordo dei morti, dei torti subiti, i sentimenti di vendetta o di rivalsa, le ideologie nazionalistiche.

Lo Stato questo sconosciuto

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Hegel: la valorizzazione dell’idea di Stato non è l’anticamera del sistema autoritario di Paolo Brondi Troppi interpreti, secondo la forza e l’affidabilità delle rispettive ideologie, hanno elevato Hegel ora a filosofo della restaurazione, ora a filosofo della rivoluzione. Simili immagini di un Hegel spostato a destra o tutto cacciato a sinistra sono equivoche, generalizzanti e generiche. Si tratta di deformazioni ideologizzate e politicizzate quelle che fanno di Hegel il teorico o ideologo dello Stato borghese.

Reddito di cittadinanza, l'antico alla prova di oggi

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L’idea di garantire una sicurezza economica minima ai cittadini è risalente nel tempo,  le conclusioni cui è giunta fin qui l'esperienza storica  sarebbe oggi molto utile di Paolo Brondi Chissà se i fautori del reddito di cittadinanza abbiano conoscenza che l’idea di garantire ai cittadini il diritto a un minimo di sicurezza economica con mezzi pubblici era già diffusa nel settecento. Compare in Montesquieu: ”Lo Stato deve a tutti i cittadini il sostentamento assicurato, il nutrimento…” ( L’Esprit des lois , XXIII, 29, 1748).

Il ricordo di un maestro

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(foto La Repubblica) La scuola, gli studi. L’incontro con figure che hanno segnato il nostro percorso di vita di Paolo Brondi Quando un amico di studi mi comunicò, ormai tanti anni fa, la scomparsa del nostro maestro, il prof. Arturo Massolo (Palermo 1909 - Pisa 1966), rimasi costernato, e tuttora provo quel sentimento,   perché di colpo colsi il senso della frattura fra due mondi, due tempi: quello in cui il professore viveva e l’oggi, quello della fragilità della vita e la morte.

Destra o sinistra?

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Le etichette non sempre sono appropriate per comprendere  la realtà.  A partire da un vecchio signore: Georg Wilhelm Friedrich Hegel di Paolo Brondi Troppi interpreti hanno elevato Hegel ora a filosofo della restaurazione ora a filosofo della rivoluzione. Queste immagini di un Hegel spostato a destra o tutto cacciato a sinistra sono equivoche, generalizzanti e generiche.

L'utopia e il paese della Cuccagna

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Pieter Bruegel, Il paese della Cuccagna, 1567 di Paolo Brondi (Oltre il “particolare”: come aprire le porte al futuro) "I popoli, gli individui sono come degli innocenti fiorellini - diceva Hegel -, che la storia calpesta". Questa è un’immagine terribile degli effetti della storia e, di fatto, spesso sono stati assai pesanti, attraverso il ricordo dei morti, dei torti subiti e quindi fonte di sentimenti di vendetta o di rivalsa e d’ideologie nazionalistiche.