mercoledì 25 marzo 2020

Il coro troppo unanime

In molti commenti sul coronavirus si avverte una mancanza di senso critico che sa di autoconsolazione: il difetto di memoria sugli errori del passato e sulle questioni sociali irrisolte

di Bianca Mannu

I media e il corona virus. E poi le reazioni degli italiani di fronte a tutte le limitazioni della loro libertà. E’ presente un atteggiamento "patriottico" davvero strabico e rivolto a carezzare una presunta bontà di posizione e di naturale costituzione, attenta ad evitare, a ogni notazione, il più lieve schizzo problematico, volto all'interno o al di fuori. 
Non circola neppure un refolo di autocritica o di acutezza, mentre corre abbondante un gel autoconsolatorio, di cui meno abbiamo bisogno, dovendo scontare enormi smemoratezze e defaillances di ogni genere.
In un momento simile, molto al di sotto del rigo della reiterata sottrazione a favore di un individualismo acquisitivo adunco, avremmo bisogno di sollecitare, insieme con le qualità di un riattingibile (perché negletto) senso sociale, uno sguardo più sagace nei confronti di realtà e di persone, uscite di colpo dal raggio visivo, peraltro fino a ieri continuo e carico di sospetto, se non di conclamata avversione.
Per questo non siamo quasi in grado di offrire una visibilità realistica, autocritica e opportunamente diretta all'inclusione non parolaia; se non altro, a tutela dell'egoistico interesse di una gran parte di persone che per vari gradi può contare nell'effettuale protezione sistemica. 

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