mercoledì 27 febbraio 2019

La parola può salvarci

Concorsi pubblici pilotati. Appalti manovrati. Sentenze aggiustate. La corruzione non fa più notizia, ma il silenzio è il miglior alleato dell’ingiustizia

di Catia Bianchi

Ogni notizia di corruzione nella pubblica amministrazione, e di arresti sempre più numerosi ed in alto, si accompagna ad una sensazione di déjà vu. Fatti che si ripetono uguali, vicende che sembrano fotocopie di altre già viste. Perché scandalizzarsene? Perché l’indifferenza è l’amica più preziosa di ogni “cricca”. E’ necessario coltivare in ogni modo la cultura della legalità, anche mostrandosi indignati. Nel nostro Paese siamo avvezzi a dire: “fatti gli affari tuoi che campi cent'anni”. Invece no. Solitamente le persone si limitano ad esternare lagne sterili fini a se stesse.

Stupefacenti quelle scorciatoie

Narciso di Caravaggio
I padri hanno rinunciato spesso al ruolo di genitori inseguendo i miti della giovinezza

di Maria Cristina Capitoni
(Commento a Sogni troppo in alto, PL, 24/2/2019)

"La mia generazione ha perso", diceva Giorgio Gaber. I padri hanno perso quando, anziché assumersi le proprie responsabilità ed iniziare a fare i genitori, hanno continuato a fare i figli. Con la scusa di voler imparare tutto ciò che riguardava le innovazioni tecnologiche e telematiche, si sono messi a giocare con la playstation comprata al figlio anziché controllarne l'utilizzo.

lunedì 25 febbraio 2019

Maschere di Carnevale, tra nostalgia ed illusione

Il travestimento è un rito ancora attuale. Nostalgia di una realtà passata, gusto dell’avventura, spirito di trasgressione. Una festa per entrare in un altro mondo, forse quello in cui avremmo sempre voluto vivere

(ap*) Una pioggia di coriandoli, sfilate di carri allegorici, festeggiamenti collettivi di piazza, burla irridenti e dissacratorie: ogni anno si rinnova l’appuntamento con il carnevale, coinvolgente e fascinoso nonostante tutto. Festa senza età, a volte preparata in tutti i mesi precedenti, perché travestirsi è sempre una suggestione irresistibile. Accade così da sempre, in forme che si rinnovano nel tempo e si attualizzano, ma che mantengono un elemento costante: l’uso del mascheramento, come rappresentazione della condizione umana. Perché allora resiste nel tempo il fascino della maschera? Il bisogno di apparire altro da sé?

Umanità, in ospedale

La vita in ospedale: piccoli gesti che raccontano nel profondo l’umanità presente in noi

di Marina Zinzani

Quella battuta
quell’aiuto nel prendere una medicina
quel giornale scambiato
quella notizia che fa parlare un’intera stanza
quel sorriso ricercato anche nel dolore
quel farsi forza
fra poco ti fanno uscire

domenica 24 febbraio 2019

Sogni troppo in alto

Quando la meta ci sembra irraggiungibile, c’è la tentazione delle scorciatoie: l’illusione del mondo artificiale della droga

di Catia Bianchi

Detenere e usare modiche quantità di sostanza stupefacente può anche configurare - anzi configura - fatti di lieve entità, ma il fatto gravissimo sta a monte ed è costituito da ciò che induce ad utilizzarle.

Neve

Canton Ticino (foto ap)
Il bianco della neve evoca candore e freddo, innocenza e disagio

di Marina Zinzani

Soffice è la neve
candore dei bambini dietro un vetro
ansia di scendere in cortile
di fare un pupazzo.
Copriti
ti prenderai un malanno!

sabato 23 febbraio 2019

Echi di pianto

Le ombre della sera, che nascondono tracce di dolore

di Florio Frau

Una nuvola che non sa di sale,
una mela bacata in rivolta,
sotto lo sguardo cieco della città
intabarrata nella paura quotidiana
ricuperano spasimi di fantoccio insanguinato
tra file d’ombre impaurite che,
sotto fasci di luce al sodio,
scivolano lungo i muri, inavvertite,
come echi di pianto notturno
nella città che resta sorda.

(Da Ambigui rapporti, Forum/Quinta Generazione, 1987)

Mare d'inverno

Vicino Portofino (foto ap)
Le onde sugli scogli, il cielo grigio nei mesi d’inverno: il richiamo di un sussurro

di Marina Zinzani

Onde che si infrangono sugli scogli
non c’è sole
solo grigio
visione grigia del mondo e delle cose.

venerdì 22 febbraio 2019

"Modica quantità", il falso problema nello spaccio di stupefacenti

L’intervento del ministro leghista Fontana sulla “modica quantità” di droga dimostra quanto sia confuso l’approccio a problemi tanto complessi. L'emergenza richiederebbe una chiara strategia nella prevenzione e repressione 

(ap*) Droga, torna lo scontro sul concetto di modica quantità, mentre è sotto gli occhi di tutti un’emergenza, che mescola fenomeni diversi: diffusione delle sostanze, smarrimento di valori, prostituzione giovanile, vivere civile degradato.
I numeri non bastano a dar conto di un fenomeno che investe ogni strato sociale perché la circolazione delle droghe non è mai diminuita, piuttosto si è allargata per la facilità di accesso alle fonti, la riduzione dei prezzi delle sostanze e la moltiplicazione dei canali di spaccio. Il cambiamento allarmante è l’abbassamento dell’età media dei consumatori, e non vi sono troppe distinzioni di genere, ormai la droga è molto diffusa anche tra le giovanissime.

Il sogno così leggero

Ballo al Moulin de la Galette, di P. A. Renoir
Il ricordo di un giorno di tanti anni fa: la fuga con lui

di Giovanna Vannini

Che giornata fu quella, anche oramai che la testa si è incurvata nelle spalle, la ricordo. "Leggera, soave, sognatrice", cosi Gerard mi definì sussurrandomelo nell'orecchio.

Piccole cose

Piccole cose per cambiare il senso di una giornata

di Marina Zinzani

Ci vorrebbe una parola
un gesto
un sorriso
che trasformi
una giornata qualsiasi.

La potatura degli alberi

Ramo di mandorlo in fiore, di V. Van Gogh
Tempo di potatura: sensazione di rammarico ma serve a rinvigorire la vita

di Marina Zinzani

E’ un periodo di potatura, in cui gli alberi appaiono spogli, c’è quasi un rammarico, perché erano belli i rami, belle le foglie, ma la natura si rinnova.
Altri alberi vanno potati, cosa molto più difficile. I pensieri, le vecchie stagioni, i ricordi pesanti: ci si sente anche spogli, disorientati, dopo. Ma è necessario per rinvigorire gli alberi, per dargli nuova linfa.

giovedì 21 febbraio 2019

Ovunque

Il rapporto con la luce, tra annientamento e pienezza

di Lorenzo Mullon

Unendomi alla luce
una parte di me si è annientata
non mi apparteneva
era una scorza formatasi a contatto col mondo
aveva due facce
ora non ne ho nessuna
vivo nella pienezza che non ha direzione

In bilico


Il difficile equilibrio con l’altro

di Maria Cristina Capitoni

Tutta colpa tua non poté essere
È evidente
Che troppo peso
Da una parte sola sbilancia
E fa cadere
Un disastro quello sì però
Lo combinasti

mercoledì 20 febbraio 2019

Problema?

L’eterno divenire nel tempo, quell’oscillazione tra gli estremi: la pienezza di vita e lo smarrimento

di Bianca Mannu

Fluttuo a tempo di vento
appesa sulla forca            
dei miei dubbi esistenziali
Penzolo dall’unica certezza
che non mi salva
e non mi assolve
Mi evolve

Crepe nel muro

Un incontro dopo tanti anni, nulla come prima

di Paolo Brondi

Non l’aveva più incontrata. Erano stati bruciati vent’anni. Ma, un giorno, da un amico seppe che abitava non lontano da dove lui aveva aperto il suo studio. Era sposata. Aveva due figli. La sua casa era un rustico trasformato in un’elegante dimora: la ammirò, fermandosi un poco distante senza scendere dalla macchina. Si diceva di lasciar perdere le sue nostalgie. Perché rivederla ora, sposa, madre e chissà come trasformata! Eppure, sperava di vederla uscire da quella casa. Contava su un incontro casuale.

sabato 16 febbraio 2019

Formula magica

Questione di interpretazione o di metodo? Un po’ di intuito non guasterebbe per liberare la mente

di Maria Cristina Capitoni

È l’errata interpretazione della formula alla base della manifestazione
Che, riproducendo fenomeni simili solo all’apparenza,
Stimola sofferenza
E profonda frustrazione.

Afrodite, l'incantesimo

Afrodite, Cipro
Un istante di magia in quell’incontro

di Marina Zinzani

Ti ho visto
ti ho toccato
eri tu
non ho trovato le parole
mentre  ti allontanavi
magia di una sera
un’emozione.

I ricordi perduti nella nuvola

Non è la stesa cosa pigiare sulla tastiera di un computer: la differenza non solo estetica con la scrittura a mano

di Paolo Brondi

E’ carente oggi il ricorso allo scrittura a mano, ridondante invece è quella della muscolatura delle dita per pigiare i tasti dei telefonini, del pc, dei tablet per comporre oggetti digitali, i nuovi testi che sembrano la panacea del sapere e invece infittiscono l’ignoranza dello scrivere componimenti tradizionali. Chi percorre fiducioso i nuovi sentieri, e passa dall’analogico al digitale, a poco a poco, si abitua a un sapere privo di sapore, distolto dal suo stupore.

venerdì 15 febbraio 2019

Sintesi e dispersione

Figure di donna: il divenire del tempo racconta il moltiplicarsi degli atteggiamenti psicologici

di Bianca Mannu

Qui è in gioco il tempo tra passato, presente e futuro, con il moltiplicarsi delle entità psicologiche. Almeno cinque: il corpo che si sfalda, la donna che canta, la sosia che rappresenta il permanere di una presunta identità, la donna che danza in una dimensione privata, l’io che avverte le trasformazioni in atto e precorre il proprio annientamento (nota dell’autore)

Oscillo irresoluta dal destro sul sinistro
dal sinistro sul destro: non mi agguanto
Oscillo sulla gobba del tempo dimagrito
che già si strama lungo il vecchio ordito

Isole, quando il mare è in burrasca

L’immagine dell’isola può indicare realtà molto diverse: solitudini, ma anche impegni e svaghi, e attimi di felicità

di Marina Zinzani

Ci sono tanti tipi di isole. C’è l’appartamento all’ultimo piano, senza ascensore. Un anziano sulla sedia a rotelle che non può scendere, relegato in quella specie di isola che sono le sue mura, isola nel mare di cemento. Ha la moglie accanto, e quelle poche stanze diventano un mondo colorato, con la sua presenza.

mercoledì 13 febbraio 2019

Bisogno di leggerezza


Soluzioni ai problemi? Innanzi tutto non ingannare la speranza

di Maria Cristina Capitoni

Non è cercare di volta in volta soluzione
Ad un  problema
Ma nutrire costantemente alternative
Ad un sistema
Che genera tensioni
Che soffoca emozioni

lunedì 11 febbraio 2019

La luce ai piedi del faro

Una lettera che riporta al tempo passato e suscita nostalgia, mentre la vita è così cambiata

di Paolo Brondi


Gianna continuava a leggere e rileggere la lettera che le era stata recapitata. Era Roberto che scriveva: "Il tempo se ne va e l'immagine tua è sempre qui, nel mio segreto mondo di rappresentazioni e di sentimenti e nel pensiero di dove sei, di cosa stai facendo, pensando, amando.

domenica 10 febbraio 2019

Messaggio dal poi

Raccontiamo la vita guardando al passato: anche le parole che usiamo sono rivolte verso quel tempo ormai trascorso

di Bianca Mannu

Il linguaggio, specialmente quello del verso, arriva a cose fatte, e allorché la forma trionfa rendendo plausibile e comunicabile un contenuto di esperienza, quell’esperienza stessa risulta irrimediabilmente ricompresa nel tempo della parola, necessariamente volto al passato (nota dell'autore)

Era l’annuncio d’un prodigio
Era cominciato
col sole che salutava alto
la stagione
Era cominciato sulla soglia disuguale
dell’istante irrefutabile
che primo s’insediò - come ci fosse nato -
nella forza motrice d’un vivente
sparata dentro lo sciame nebuloso d’evenienze

Girotondo

Il mondo dei piccoli, così pieno di sorprese

di Marina Zinzani

Stringere la mano di una bambina
mostrarle il mondo
un po’ più colorato di quello che è
la vita prosegue
il sentimento è linfa
si resta giovani dentro
perché si ama.

Guardare in alto

Non pensare a cattiverie ed ipocrisie

di Marina Zinzani

Chiudere la porta
sulle cattiverie e ipocrisie
antica ricetta
magica, veramente magica
alzare lo sguardo in alto
non curarsi del basso
di ciò che proviene dal basso
e ogni tanto ridere

sabato 9 febbraio 2019

Maschere e favole

Carri allegorici, sfilate, feste: il ritorno del carnevale

di Paolo Brondi

La via è tutta sonora
Al suono delle fisarmoniche
A gruppi giovani maschere
Cantan le nenie del carnevale
Chi ascolta ripensa al passato
Torna alle favole, al dolce sapere
e un poco aiuta l’oggi più vuoto

venerdì 8 febbraio 2019

Caso Diciotti: una nave in balia di diritti contestati

La questione dell'autorizzazione a procedere contro Salvini per sequestro di persona evoca il timore di uno scontro istituzionale. L'equilibrio tra politica e diritti individuali esige che anche il potere pubblico abbia un limite. Nella legge

(ap *) Sta succedendo qualcosa di molto particolare, e grave, se la magistratura chiede di processare un ministro della Repubblica in carica, che gode di consenso popolare crescente, per un reato “comune”, come il sequestro di persona aggravato, che prevede una pena detentiva molto elevata (da tre a quindici anni di reclusione). Se inoltre la richiesta di autorizzazione a procedere non si riferisce ad uno dei quei fatti, come la corruzione o l’abuso di ufficio, ai quali siamo purtroppo più abituati e che appaiono maggiormente “tipici” di chi esercita il mestiere della politica.

Ritorno a casa

Il calore del proprio ambiente: anche quando siamo soli

di Marina Zinzani

Si torna a casa la sera
dai propri figli
dai propri affetti
dalle proprie cose
si torna al caldo
è casa, casa, casa
i muri proteggono

S'addensa l'inverno

Sul mare, gli echi dell’inverno

di Paolo Brondi

In questo imbrunire i sogni
infranti dormono e l’inverno
s’addensa fischiando
fra dune e cespugli marini
stride stanco il gabbiano
lungo fronde spumate
di onde agitate

Il vuoto dentro

Sensazioni di assenza, anche quando siamo storditi del rumore della vita

di Marina Zinzani

Ma tu lo senti il vuoto? Lo senti dopo un’ora che hai guardato la tv, o hai ascoltato un notiziario, o sei andato in un ipermercato? No, risponde l’altro, non lo sento.

giovedì 7 febbraio 2019

Maestri

Le tante persone che ci hanno insegnato qualcosa nella vita

di Marina Zinzani

Si incontrano tanti maestri della vita. La maestra delle elementari è la seconda madre, comincia a nutrirci con le immagini e le parole, ago, filo, e quello che si crea è un tessuto che diventa il nostro primo abito, quello con cui cominciamo a guardare il mondo, con cui cerchiamo di capirlo.

mercoledì 6 febbraio 2019

Sotto le chiome del cipresso

Campi di grano con cipressi, di V. Van Gogh
Il balbettio della vita, e poi quella calma intrisa di pietà

di Florio Frau

Ora il silenzio s’è fatto
anche sulla terra affaticata
nella calma abbacinante
dove fu solo balbettio il fremito
vibrante nel nucleo di cellule
unite in un tessuto d’ansietà.
Ora il silenzio s’è fatto
Anche sulla croce di cemento,
sotto pietose chiome di cipresso

(Da Io, tu, il silenzio, Emblema della poesia, Pescara 1967)

Proseguire oltre

Lui e lei: la delusione di un attimo

di Paolo Brondi

Lui era là, fermo all’incrocio più a nord del largo di piazza. Lei attraversava la piazza con passo danzante e bionde chiome fluenti, illuminanti un viso di strana bellezza. Lui seguiva la danza dei passi e la musica dei biondi capelli. Lei si dirigeva verso quell’incrocio in perfetta direzione verso l’uomo lì fermo.