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Visualizzazione dei post con l'etichetta Sardegna

Regale

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La Maddalena (foto ap) La luce, il mare, il sole, nella prima estate a contatto con il Covid di Bianca Mannu Oggi – alba qualunque di questa strana estate uscita cionca dagli assalti covid – tu beatamente indenne – il tuo pacchetto d’anni sulle spalle – leggère per non sgradita solitudine –

La poesia al femminile

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Versi rabberciati,  sghembi, sussulti di vita. Troppo grande la poesia al femminile? di Bianca Mannu Non v’indignate se spesso l’impuntura d’un mio verso conserva i segni dell’imbastitura Se, doppiando l’apice d’una cesura, incalzo maldestra oltre la costura per traverso

Maestrale

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La quiete interrotta dal maestrale: nubi di polvere, folate di vento, mareggiate. Prima del silenzio e di quel respiro lungo tra le case di Bianca Mannu Chiudeva gli occhi per cercare nella memoria spazi più aperti. Così si trovò a spazzare il cemento del cortile, secoli prima. Spazzava intorno al limone radicato nell'argilla deposta dalla morte non antica delle fiumare, la cui anima restava imprigionata tra le faglie sottostanti a scommettere sull'indecisione della verga dei rabdomanti. Ma l'arsura feroce imprimeva a quei loro bastoni spasmodiche vibrazioni.

Al risveglio

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Ranieri fu sorpreso dalle grida con cui i bambini annunciavano che non ci sarebbe stata scuola. Non capiva che quel trambusto era dovuto alla fuga dei tedeschi dal paese di Bianca Mannu (Tratto dal libro Da Nonna Annetta , ed. La Riflessione, 2011) Ranieri continuava a dormire come se dovesse scontare un anno intero di veglie. Ma di quando in quando quel sonno placido e stranamente solido si apriva verso finestre di sogno, nelle quali s’accendevano lampi multicolori che deflagravano in curiosi tambureggiamenti e in sarabande musicali. Poi si spegnevano e tornava il silenzio.

Sgambetti della sorte

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A distanza di tempo la faccenda del carcere, per Alfano Mirau, era oggetto di continue liti con la moglie. Due mondi in conflitto dopo anni di convivenza di Bianca Mannu (Tratto dal libro Da Nonna Annetta , ed. La Riflessione, 2011) Che mio babbo fosse stato in carcere l’ho capito parecchio tempo dopo. Due o tre anni appresso, forse, quando la parola carcere e il broncio delle altre parole connesse e affini cominciarono ad affiorare dalla mia palude del non-senso. E affiorarono, perché loro due - babbo e mamma - ripercorrevano i fatti come incalzati da un prurito doloroso che non voleva dissiparsi.

Il risveglio di Ranieri

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A Gèsoli, l’immaginario paese sardo dove viveva Nonna Annetta, c’erano le stelle in cielo quando  Ranieri si svegliò e cominciò a riflettere di Bianca Mannu (Tratto dal libro Da Nonna Annetta , ed. La Riflessione, 2011) Nelle case dei poveri la festa ha vita breve, perché i bisogni diventano subito perentori. Anche Ranieri s’era messo di nuovo ad armeggiare dentro la loggetta del forno per un rapido inventario. “Da questi catorci non puoi cavarci niente”, si disse. “Da domani, marsch!” E cominciò a stendere il sego sugli scarponi e a valutarne lo stato. Sarebbe stato meglio possederne un paio di ricambio.

Svelto di parola

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In un lembo immaginario della Sardegna, il ribelle Ranieri se ne va di casa, libero da costrizioni. Come sbarca il lunario? Un lavoro con i braccianti. Ma forse è solo una diceria di Bianca Mannu (Tratto dal libro Da Nonna Annetta , ed. La Riflessione, 2011) Ranieri era nato povero e primo di una numerosa schiera di fratelli minori. Sua madre, rimasta vedova e senza terra, doveva faticare non poco per accudire altri cinque mocciosi, la sola eredità che il marito le avesse lasciato. Rimediava la sopravvivenza lavando al fiume la biancheria di numerose famiglie benestanti, compresa quella di nonna Annetta. Ma neppure con un po’ d’orto e di galline ovaiole campava.

Un americano in paese

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La vita a Gèsoli, l’immaginario paese della Sardegna: il legame tra Nino e l’ “Americano”, come veniva chiamato il figlio di Pinotta Ghisu, la bottegaia di Bianca Mannu Quando, ormai da fanciulla, mettendomi in mano il serbatoio della pompetta del flit, nonna Annetta mi mandava a comprare un quarto di ddt, aggiungeva: “Vai da Pinotta Ghisu, eh!”. Allora io, di rincalzo, vociavo: “Dall’Americano?”.

Il bracciante traffichino

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A Gesòli, paese immaginario della Sardegna, la storia di Ranieri colpito da una sventagliata di colpi durante l’occupazione nazista. Credeva d’essere morto, ma non era arrivato il suo momento di Bianca Mannu Ranieri, camminando non vedeva quasi nulla davanti a sé, gli occhiali punteggiati di pioggia. Ma certo sentiva. E sentiva qualcosa, qualcosa di somigliante a voci. Sempre più chiaramente sentiva voci, voci ansimanti, strane, come emissioni sfrangiate, in corsa. Mugolii anche, ma umani, troppo umani, femminili, anzi femminili e nasali, da lingua torpida. “Qui? E come può essere ?”.

Amarcord

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L’allevamento del bestiame, il lavoro della terra, il lavaggio dei panni al fiume, la vendita del vino: il mondo antico di Domitilla e Annetta di Bianca Mannu Mia madre, Domitilla, non ricorda più bene. Era troppo bambina. E forse, strattonata da tante ingiunzioni, era assillata dal bisogno di rimediare qualche oasi di gioco. “Il commercio del vino al dettaglio? Chi lo sa? A Gesòli, di vino se ne produce poco e niente … E gli uomini, dopo la campagna, si sa, vogliono scaldarsi. Anche le donne, se l’uomo-padrone vuole. C’è richiesta. Se non lo fai tu, lo fa un altro. E allora è meglio che lo facciamo noi che abbiamo tanta famiglia e forse troppe femmine”.

Soldati della Wehrmacht a Gesòli

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Negli anni dell’occupazione nazista, la bottega paesana di nonna Annetta. Il piccolo mondo di campagna di fronte alla prepotenza, alle ritorsioni, al pericolo di perdere le proprie cose di Bianca Mannu Dietro i banchi da vendita non rimaneva nessuno ad accogliere gli stranieri. Nonna spiava il loro ingresso dalla fessura della porta di comunicazione con la lolla, che zia Dora aveva lasciato socchiusa prima di correre via, secondo i comandi di regia impartiti dalla madre.  Ed ecco che lei, come se semplicemente ritornasse per riprendere una faccenda temporaneamente interrotta da un’altra urgenza, avanzava dall’interno verso il banco, senza tradire alcuna emozione e quasi ignorando la nuova presenza.

Crisi

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Quando i bagliori si spengono, la città mostra le sue piaghe. Prima del sonno mai tranquillo di Bianca Mannu Come avesse dismesso i suoi falsi lustrini rivela sue piaghe la città ostenta le ferite. Dimessa - ricade sull’apatia crepuscolare del suo sabato smorzando toni e suoni

Di sera, l'autunno

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In Sardegna (foto ap) L’atmosfera che accompagna l’autunno: mite, serena, forse austera; comunque vibrante di Laura Maria Di Forti Un leggero vento autunnale fa ondeggiare le punte di alberi ancora frondosi mentre una musica malinconica di un pianoforte a coda vola da una finestra e sale nell’aria profumata di gelsomino. Chopin. I notturni sicuramente, uno dei tanti.

Corpo a corpo con le onde

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La Maddalena dall'alto (foto ap) Ritrovarsi tra i colori del cielo e del mare, in un fremito di nostalgie di Bianca Mannu Pur colma d’inverni e smaliziata provo anch’io adesso e in piena sensatezza a gioire del mio trancio forse farlocco di paradisi in saldo: boschetto d’ombrelloni giallo-blu disposti sulla rena talmente monda e bianca da parere ogni dì uscita dal setaccio per me in questo suo ambito marcato

Simile ad una gemma

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La spiaggia di Monti d'Arena a La Maddalena, Sardegna (foto ap) La fotografia di paesaggio è spesso banale, qui rocce e spiagge formano una cavità che raccoglie una gemma, con la complicità di bagnanti ignari di Bianca Mannu (Commento a una foto tratta da Fotografare, un’arte che si confronta con la vita , PL, 6/5/19) Mi ha attratto questa foto che si riferisce all’isola de La Maddalena in Sardegna, e mi ha fatto pensare. Non c’è nulla di campanilistico – per il mio essere sarda - in questa preferenza. C’è invece l’apprezzamento per come l’icona prodotta si offra come qualcosa di inatteso e insieme conchiuso, bastante a sé stesso.

Naufragare

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Sardegna (foto ap) Ogni tanto abbiamo bisogno di lasciarci andare ai sogni, di spaziare con la mente, come suggerisce Leopardi di Marina Zinzani (Commento a Duecento anni insieme: “L’Infinito” di Leopardi, poesia senza tempo , PL, 6/3/19) L’orizzonte limitato è una sciagura, a volte. Si preserva l’animo da delusioni, da salti nel vuoto, e si pensa che sia un bene avere i piedi ben saldi a terra.  Ma l’uomo ha anche bisogno di sogni, di andare oltre quel muro che tanto ci condiziona, il muro quotidiano dei limiti, delle fragilità, delle paure, delle ossa rotte, ha bisogno di immaginare che ci sia altro.

Oltre le onde

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Sardegna (foto ap) Quella sensazione di inquietudine, in riva al mare di Marina Zinzani Vento fra i capelli solitudine e mare cani che abbaiano sulla spiaggia chiudi gli occhi e vedi dimmi cosa c’è oltre quelle onde

Echi di pianto

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Le ombre della sera, che nascondono tracce di dolore di Florio Frau Una nuvola che non sa di sale, una mela bacata in rivolta, sotto lo sguardo cieco della città intabarrata nella paura quotidiana ricuperano spasimi di fantoccio insanguinato tra file d’ombre impaurite che, sotto fasci di luce al sodio, scivolano lungo i muri, inavvertite, come echi di pianto notturno nella città che resta sorda. (Da Ambigui rapporti , Forum/Quinta Generazione, 1987)

Messaggio dal poi

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Raccontiamo la vita guardando al passato: anche le parole che usiamo sono rivolte verso quel tempo ormai trascorso di Bianca Mannu Il linguaggio, specialmente quello del verso, arriva a cose fatte, e allorché la forma trionfa rendendo plausibile e comunicabile un contenuto di esperienza, quell’esperienza stessa risulta irrimediabilmente ricompresa nel tempo della parola, necessariamente volto al passato (nota dell'autore) Era l’annuncio d’un prodigio Era cominciato col sole che salutava alto la stagione Era cominciato sulla soglia disuguale dell’istante irrefutabile che primo s’insediò - come ci fosse nato - nella forza motrice d’un vivente sparata dentro lo sciame nebuloso d’evenienze

I pescatori

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Cala Gavetta a La Maddalena (foto ap) Il magro guadagno di una giornata di lavoro, lo sguardo che si fa dolente di Florio Frau Una prora taglia la nebbia del mare nell’alba fredda. Il vecchio tira da una pipa Di terracotta e guarda triste I pochi pesci sul fondo della barca. Il figlio pensa al letto Che lo aspetta. È ancora giovane, lui, e non pensa a molte cose – gli amici e una ragazza si trovano anche senza molti soldi.