(Introduzione a Cristina Podestà). In un'epoca dominata dalla tecnologia, un'osservazione quotidiana in un bar si trasforma in una malinconica riflessione sull'infanzia. Cosa significa crescere oggi? Questo testo ci invita a confrontare i ricordi di un passato fatto di scoperte nella natura con il presente digitale, interrogandoci sul futuro della creatività e dello sviluppo nei bambini. 🌱 Infanzia digitale: il tablet al posto dei giochi all'aperto (Cristina Podestà) ▪️ Guardo un bambino di circa un anno in braccio al padre che, al bar, è seduto vicino al mio tavolo. Mi viene da sorridere: così piccolo e già utilizza in modo spontaneo e veloce un tablet. Poi il sorriso si spegne; è un bimbo molto piccolo. Cosa faceva mia figlia a un anno, anzi, cosa facevo io? 🌱 Memorie di un'infanzia nella natura: cappelli di foglie e profumi Mi allontano con la mente dal luogo dove sono, e mi vedo piccola, forse ho più di un anno, forse ne ho due o tre, e sono per mano a mio pad...
(a.p. - INTRODUZIONE) ▪️ Fantasie popolari, figure volanti, personaggi solitari. Il presente, in Marc Chagall, è sempre trasfigurato in un sogno che richiama le suggestioni della sua infanzia, comunque felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi, come lui, sotto lo zar. Colori liberi e brillanti accompagnano figure semplici e sinuose, superano i contorni dei corpi e si espandono sulla tela in forme fantastiche. Le sue opere sono dedicate all’amore e alla gioia di vivere, descrivono un mondo poetico che si nutre di ingenuità ed è ispirato alla fiaba, così profondamente radicata nella tradizione russa. (Marina Zinzani - TESTO) ▪️ Desideravo una casa, un luogo caldo ed accogliente in cui tornare la sera. Desideravo qualcuno a cui raccontare la mia giornata. Desideravo un grande albero, a Natale, pieno di luci e di regali. Desideravo una bambina che mi accogliesse buttandomi le braccia al collo. “Il mio papà!”: ecco le sue parole. Desideravo un luogo di vacanze, ma soprattutt...
(Introduzione a Marina Zinzani). Questa poesia ci getta senza filtri nel cuore nero della violenza domestica, là dove le parole si svuotano di senso e ogni oggetto comune – la borsa, la patente, la stessa identità – diventa inutile peso. È il racconto di una donna inghiottita dalla solitudine, imprigionata da sbarre invisibili e dal giudizio esterno, costretta a fingere di fronte a chi non vuole o non può capire. In questo inverno perenne, in cui il "lupo" si maschera da agnello, la verità è un incubo quotidiano che solo la morte sembra poter spezzare. La preghiera non è rivolta agli umani, ma a un piccolo, fragile messaggero di libertà: un passero, che con la sua presenza ci ricorda l'esistenza della primavera e del mondo oltre la finestra chiusa . 💀 L'inutilità degli oggetti e l'identità perduta (Marina Zinzani) ▪️ Le parole non servono le azioni non servono neanche i miei vestiti servono il tocco di eleganza se n’è andato da un pezzo non serve la mia borsa e n...
(Introduzione a Valeria Giovannini). Cara nonna, modi di essere e di fare: le tante tracce che ci riportano a chi abbiamo amato. Quando un luogo si svuota della presenza amata, ciò che rimane si fa sentire più forte: la nostalgia. Questo toccante ricordo personale della nostra collaboratrice ci guida attraverso il dolore della perdita, la ricerca instancabile di chi non c'è più, e la dolce scoperta di come i modi di essere e le tracce di chi abbiamo amato possano renderli eterni, trasformando il ricordo in una parte inseparabile di noi. 🕊️ La nostalgia e la ricerca incessante (Valeria Giovannini) ▪️ Nostalgia. Talvolta sogno di essere a casa sua. Tuttavia lei non è più lì, l’appartamento va svuotato. E anche nel sogno sento una forte nostalgia. La cerco. Soprattutto quando vado in centro: ogni tanto mi capita di vedere qualcuno che le assomiglia. Ma non è lei. Non è mai lei. Non è più lei. 🕊️ Il rifugio perduto e la comunione di anime Posso soltanto abbracciare il suo ricordo. ...
(Introduzione a Marina Zinzani). Una “class action”: era questa l’iniziativa proposta dall'avvocato Annamaria Bernardini de Pace alle donne colpite dalla vicenda del sito "Mia moglie", le cui foto intime erano state pubblicate senza consenso. Ma, secondo diverse fonti giornalistiche (Adnkronos, Il Fatto Quotidiano, Il Giorno e Tgcom24), le adesioni non sono state così numerose come si sarebbe aspettata, a riprova della difficoltà delle donne vittime di queste azioni a sporgere denuncia. (Marina Zinzani) ▪️ Alla fine poche donne denunceranno i mariti, i compagni, coinvolti nella vicenda del gruppo Facebook “ Mia moglie ”. 🤐 L'alleanza tra silenzio e paura Pochissime donne denunceranno, forse nessuna. Impaurite, timorose di un’esposizione mediatica e sociale che punta lo sguardo sulla loro famiglia e sullo squallore dell’uomo che hanno in casa: no, le vittime non faranno nulla. Ne andrebbe della reputazione del padre dei loro figli, potrebbero sentirsi minacciate an...
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