Sale che evapora

Il giorno dopo, proseguire dopo la fine di una relazione

di Giovanna Vannini

Mi sento sollevato ora, posso godermi l’attimo che più non sfugge, posso prendermi in carico per tutto il tempo che desidero. Nessuna distrazione, nessuna risposta dovuta alla domanda, qualsiasi essa sia. Passa aria fresca dalla porta aperta sul terrazzo, sa di sale, di sole, di pasto frugale consumato sulla spiaggia, di vino bianco tenuto in fresco tra le onde.
Hai lasciato poco di te in cose, quel poco che mi serve se voglio rivederti in un’immagine, risentirti in un odore, tanto, troppo di tutto, volendo dimenticarti. Mi dividerò tra la croce del pensarti e la gioia dello scordarti, per i giorni necessari che ci vorranno, finché i tuoi oggetti troveranno dimora fuori dai miei occhi e tuoi odori si perderanno in altri sopraggiunti.
Tutta una questione di nuovi assetti, equilibri, movimenti necessari per il proseguire. Ora mi assopisco, sento i muscoli lasciarsi andare alla rilassatezza e la testa di botto svuotarsi. Passa aria fresca dalla porta che dà sul terrazzo, sa di sole in tramonto, di sale che evapora, di briciole di pasto mischiate alla sabbia, di vino in aceto.

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