Lo strano caso del dottor Hamer

Le “cure alternative” al dolore: la sperimentazione al riparo dagli avvoltoi della salute

di Marina Zinzani

Ryke Geerd Hamer è morto. E’ un nome legato alle cure alternative. Discusso, inseguito da ordini di cattura, si era rifugiato in Norvegia e lì è morto, pochi giorni fa. Il suo nome è legato a tanti drammi personali, a malati senza speranza o che potevano essere guariti, e alla disperata ricerca di una via d’uscita. Dei morti sono legati alle sue cure, o non cure.
Da una parte le medicine ufficiali spesso impotenti, dall’altra la chimera di una medicina che spiega malattie gravi come conseguenza di profondi disagi della mente. In mezzo, l’errare, alla ricerca di una soluzione salvifica.
Bisognerebbe capire perché ha avuto seguaci, perché delle persone si sono fidate di lui e non solo di lui. Perché si cercano cure alternative a malattie così gravi. Partendo da questo si potranno evitare delle morti inutili, e salvare delle persone che vagano alla ricerca di improbabili soluzioni.

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