(Introduzione a Cristina Podestà). In un'epoca dominata dalla tecnologia, un'osservazione quotidiana in un bar si trasforma in una malinconica riflessione sull'infanzia. Cosa significa crescere oggi? Questo testo ci invita a confrontare i ricordi di un passato fatto di scoperte nella natura con il presente digitale, interrogandoci sul futuro della creatività e dello sviluppo nei bambini. 🌱 Infanzia digitale: il tablet al posto dei giochi all'aperto (Cristina Podestà) ▪️ Guardo un bambino di circa un anno in braccio al padre che, al bar, è seduto vicino al mio tavolo. Mi viene da sorridere: così piccolo e già utilizza in modo spontaneo e veloce un tablet. Poi il sorriso si spegne; è un bimbo molto piccolo. Cosa faceva mia figlia a un anno, anzi, cosa facevo io? 🌱 Memorie di un'infanzia nella natura: cappelli di foglie e profumi Mi allontano con la mente dal luogo dove sono, e mi vedo piccola, forse ho più di un anno, forse ne ho due o tre, e sono per mano a mio pad...
La natura, talvolta, ci regala spettacoli inattesi che superano ogni aspettativa. La neve sulla sabbia è uno di questi: una situazione inconsueta che esalta il senso di bellezza e la capacità di sorpresa. Lasciamoci avvolgere dalla calma di questo inatteso incanto. 🌊 Il paesaggio inatteso (a.p.) ▪️Se non si convive con la neve, scoprirne il senso di bellezza può essere più facile. E più sorprendente. Come in riva al mare. Il cielo è basso, appena qualche sfumatura lo distingue dalla lingua di mare sulla sinistra e dalla striscia di sabbia dalla parte opposta, che insieme corrono veloci verso un punto lontano e lì quasi si congiungono. Nella notte i fiocchi devono aver lasciato le nuvole a mezz’aria, sospese ed incerte, vagabondando sino alla spiaggia, vincendo il brivido della discesa. Hanno creato un manto, che avvolge, uniforme e compatto, la distesa di sabbia. Dovrebbe essere splendidamente bianco ma si fa fatica a riconoscerlo di questo colore nitido perché così impregnato del gri...
(a.p. - INTRODUZIONE) ▪️ Fantasie popolari, figure volanti, personaggi solitari. Il presente, in Marc Chagall, è sempre trasfigurato in un sogno che richiama le suggestioni della sua infanzia, comunque felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi, come lui, sotto lo zar. Colori liberi e brillanti accompagnano figure semplici e sinuose, superano i contorni dei corpi e si espandono sulla tela in forme fantastiche. Le sue opere sono dedicate all’amore e alla gioia di vivere, descrivono un mondo poetico che si nutre di ingenuità ed è ispirato alla fiaba, così profondamente radicata nella tradizione russa. (Marina Zinzani - TESTO) ▪️ Desideravo una casa, un luogo caldo ed accogliente in cui tornare la sera. Desideravo qualcuno a cui raccontare la mia giornata. Desideravo un grande albero, a Natale, pieno di luci e di regali. Desideravo una bambina che mi accogliesse buttandomi le braccia al collo. “Il mio papà!”: ecco le sue parole. Desideravo un luogo di vacanze, ma soprattutt...
(a.p. – Introduzione) ▪️ Attilio De Giovanni è lo stralunato docente di letteratura italiana, impersonato da Roberto Benigni, che in una celebre sequenza del film La tigre e la neve (2005) si lancia, davanti a una platea di alunni, in un sorprendente elogio della poesia, dell’amore e del coraggio. Con immagini visionarie e intuizioni comiche, il docente cerca di trasmettere ai ragazzi la sua passione per l'arte e per la gioia di vivere. Una passione umana destinata a rimanere nella dimensione dell’impossibile e incrociare una cocente delusione? Nulla è impossibile. Per questo motivo, l'intervento di Benigni che segue non è solo un omaggio alla poesia, ma un vero progetto di vita e il contesto essenziale per comprendere a fondo la bellezza e la forza del testo tratto dal film. Roberto Benigni: «Innamoratevi!» (Roberto Benigni – Testo) ▪️ «Su, su, svelti, veloci, piano, con calma, non vi affrettate. Non scrivete subito poesie d’amore che sono le più difficili, aspettate almeno un...
(Introduzione a Marina Zinzani e ad a.p.). Questo post unisce due mondi apparentemente distanti: la violenza subita dalle donne e l'espressione astratta dell'arte. La poesia di Marina Zinzani dipinge il dramma del volto sfregiato dall'acido, dagli insulti e dalle paure, un volto da ricostruire che ha perso la sua unità. In questo contesto di dolore e frantumazione, il commento di Angelo Perrone introduce l'analisi della pittura cubista di Pablo Picasso. La scomposizione del viso, come quella nella " Testa di donna in nastro rosso cappello blu " (1939), diventa un'evocazione potente della violenza che spezza l'immagine e la dignità umana, offrendo una nuova dimensione interpretativa della realtà ferita. 📜 Il volto frammentato e lo sfregio dell'acido (Marina Zinzani – Poesia) ▪️ E’ sera volto frammentato dalla fatica dagli anni volto sfregiato dall’acido dagli insulti dalle paure volto che si perde nella notte pezzi scomposti che non si rit...
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