Nostalgia delle cicale

Il paesaggio di quando eravamo bambini, le emozioni che la tecnologia non può scolorire

di Cristina Podestà 
(Commento a Nuvole in chiaroscuro, PL, 23/5/18)

Il racconto è straordinariamente bello ed empatico. Evoca immagini dentro le quali ognuno può entrare e vivere in sintonia. Certi ricordi li sentivo raccontare, ancora io bambina, da mia madre che ripeteva spesso le sue esperienze infantili a contatto stretto con la natura che, già nella mia infanzia, non erano più tali.
La bellezza e la freschezza del paesaggio e della complicità tra pari risveglia la parte migliore dell’animo umano a provare sentimenti ed emozioni scoloriti con la tecnologia, con gli studi aridi senza cura del congiuntivo e senza che alcun insegnante legga o consigli “La capanna dello zio Tom”.
Leggere pagine come questa riconcilia col mondo, quello vero, quello reale, quello delle cicale e delle lucciole, quello cantato dai nostri poeti e qui si riscopre l’animo e la penna di un immenso poeta.

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