venerdì 15 maggio 2020

Bagliori, d'estate

Era troppo timido Gabriele, ma quella sera..

di Cristina Podestà

La sera d’estate sorrideva ai ragazzi che facevano festa sulla spiaggia. I capelli bagnati, gli abiti naif, una freschezza sui volti ancora ingenui, proiettati sul domani, la paura di sedersi accanto, le farfalle nello stomaco, il respiro che mancava a tratti. Risate senza motivo, abbagliati da una vita che li stava facendo salire sempre più in alto, amicizie e amori unici e invincibili.
Gabriele era troppo timido. I suoi piedi sapevano dove andare, ma lui li dirottava lontano. Alcuni suoni fragili gli rimbombavano in testa e non si sentiva a suo agio. Gli amici avevano insistito per portarlo fin là ma lui, dopo il suo odioso compito quotidiano di catalogare libri, non aveva alcun interesse per le uscite serali.
Eppure era giovane ed era estate, ma sul suo volto un sorriso senza età, la noia di chi si sente spaiato, mai al posto giusto, una voce fuori dal coro. Si mise seduto in disparte sorseggiando un drink; guardava con occhio critico tutta quella congrega festante, da lui così lontana. Poi, improvvisa, una voce. Posso sedermi accanto a te?
Si volta di scatto, imbarazzato e confuso. “Certo” farfuglia. E’ bellissima, elegante, sofisticata. “Ciao sono Giulia”. Le dà la mano, balbetta, si presenta. Gli sembra di salire d’un tratto troppo in alto, ha vertigini e paura di cadere. La ragazza si mette a parlare e la serata prende forma e consistenza. Sente un benessere pervadere il suo corpo e il drink termina in un attimo.
Si alza per ordinarne un altro, la trova dietro sé e sobbalza. La monotonia si è trasformata in voglia di starle accanto, di correre a riva e inseguire le onde, di costruire improbabili castelli di sabbia, subito distrutti dai flutti, l’energia si impossessa di lui. La osserva e sente palpabile il suo silenzio: la sente vicina, ne percepisce il respiro, perfetta per lui. Ora si guardano entrambi e l’imbarazzo diventa sorrisi e complicità. Si, ha fatto bene Gabriele quella sera a seguire gli amici; sente che qualcosa sta cambiando!
E parlano, scherzano, gioiscono della presenza reciproca, raccontano, si spogliano delle convenzioni, si raccontano e quando tardi, molto molto tardi, quasi sul far del giorno Gabriele torna a casa, è un altro. Sicuramente la vita ha in serbo qualcosa di buono anche per lui; avverte un’emozione tanto forte che pare soffocarlo, ma se la tiene tutta addosso, quel che avanza del troppo di oggi lo mette in serbo per farlo bastare domani.

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