Passa ai contenuti principali

Un salto da Marcel

La magia di un classico


di Bianca Mannu

Marcel Proust! Niente si può raccontare oggi, senza averlo almeno un po' accolto, insieme con D'Annunzio, Svevo, dentro la nostra ambita intelligenza e coscienza letteraria. A molti lettori impazienti, innamorati della velocità cinematografica, Proust risulta noioso e ampolloso, oltre che snob.
Snob lo era; anche D'Annunzio. Ma Proust, come nessun altro, è capace di sezionare la presunta compattezza e linearità dell'evento narrativo per rivelarne invece i sottili meccanismi soggettivi, i nodi che il soggetto narrante ha voluto e dovuto intrecciare con le altrettanto sfaccettate soggettività, per renderle, mediante la lente della sua straordinaria sensibilità e finezza linguistica, miracolosamente vive.
E intanto, con gli stessi mezzi, è capace di mantenere la tensione dell'ordito e riconsegnarne al lettore l'effetto oggettivo della trama, ma ricca e vibrante delle pulsazioni e tensioni temporali dell'io o degli io narranti proustiani nei diversi segmenti temporali della ricerca, della loro apparente eclissi, del reperimento e della nuova inclusione nei palinsesti finali. Sempre che si possa dire <finale > per alcunché continui a esibire nell'opera il suo vitale fremito. 

Commenti

Post popolari in questo blog

👻 Varosha e il vuoto: la città fantasma di Cipro come specchio interiore

(Introduzione a Daniela Barone). Varosha non è solo un quartiere abbandonato di Famagosta, ma il simbolo di un trauma storico congelato all'estate del 1974. Tra le sue rovine silenziose e le spiagge un tempo meta del jet set, si nasconde il racconto della violenza e della perdita, ma anche una profonda lezione filosofica. Il suo status di "non luogo" si riflette nel vuoto interiore che, come esseri umani, siamo costretti ad affrontare.

Gli amanti di Marc Chagall, tra sogni volanti e la solitudine della realtà

(a.p. - INTRODUZIONE) ▪️ Fantasie popolari, figure volanti, personaggi solitari. Il presente, in Marc Chagall, è sempre trasfigurato in un sogno che richiama le suggestioni della sua infanzia, comunque felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi, come lui, sotto lo zar. Colori liberi e brillanti accompagnano figure semplici e sinuose, superano i contorni dei corpi e si espandono sulla tela in forme fantastiche. Le sue opere sono dedicate all’amore e alla gioia di vivere, descrivono un mondo poetico che si nutre di ingenuità ed è ispirato alla fiaba, così profondamente radicata nella tradizione russa. (Marina Zinzani - TESTO) ▪️ Desideravo una casa, un luogo caldo ed accogliente in cui tornare la sera. Desideravo qualcuno a cui raccontare la mia giornata. Desideravo un grande albero, a Natale, pieno di luci e di regali. Desideravo una bambina che mi accogliesse buttandomi le braccia al collo. “Il mio papà!”: ecco le sue parole. Desideravo un luogo di vacanze, ma soprattutt...

📱 Dipendenza da notifiche e paura di restare fuori: perdersi qualcosa è una gioia

(Introduzione ad a.p.). L’iperconnessione asseconda il bisogno di controllo sulle cose e alimenta l’illusione che tutto, sentimenti e informazioni utili, sia davvero a portata di mano. Ma genera ansia e dipendenza. Questo ciclo vizioso è alimentato dalla chimica del nostro stesso cervello. Perché non pensare ad una "disconnessione felice" scoprendo il gusto di una maggiore libertà e della gioia di perdersi qualcosa?

👵 Tardona, a chi? Anatomia di un giudizio e valore del tempo

(Introduzione a Marina Zinzani). È questione di parole e di definizioni che la società impone, spesso con crudeltà. Non di anagrafe o di aspetto. Marina Zinzani riflette sulla suddivisione delle donne in categorie, secondo età, chiedendosi cosa si nasconda dietro appellativi come "tardona" e quanto sia difficile sfuggire alla legge del tempo. 🗣️ L’ombra degli appellativi (Marina Zinzani - RIFLESSIONE) ▪️ Dunque, ci sono degli appellativi per ogni età. Donna matura, donna non più giovane, milf, addirittura tardona. Una definizione in grado di cristallizzare un’età che avanza, che sottolinea un aspetto fisico che racconta i propri anni. Il meglio è dietro le spalle, verrebbe da dire. Chi lo dice? Uomini che guardano le più giovani, donne che sono giovani e si sentono tali. La milf, la donna di mezza età, la tardona, o come diavolo viene chiamata, spesso sul web, fa del suo meglio per restare giovane. E lo fa a partire dal trucco, dall’abbigliamento, spesso anche sbagliando per...

🍾 Messaggi in bottiglia: le storie che il mare ci restituisce

(Introduzione ad a.p.). C'è qualcosa di magico e misterioso nei messaggi in bottiglia. Sono oggetti che viaggiano attraverso il tempo e lo spazio, portando con sé storie di speranza, amore, disperazione e scoperta. Questo metodo di comunicazione, antico e affascinante, ha attraversato i secoli, diventando un simbolo di connessione tra persone sconosciute, separate da oceani e generazioni.