(Angelo Perrone) “Sarebbe stupido non accettare”. Specie tra lussi e favori. Anche in America a quanto pare vale il detto: a caval donato non si guarda in bocca. In fondo è solo una “transazione trasparente”. Oppure mettiamola in questo modo: “un’opportunità per rinnovare l’Air Force One”.
Come la si rigiri, la notizia dell’accettazione da parte di Donald Trump di un Boeing 747-8 extralusso da 400 milioni di dollari donato dal Qatar è di quelle alle quali è difficile credere, finché non ci si sbatte contro.
Correttezza e opportunità politica sono nozioni uscite da tempo dalle stanze della Casa Bianca. Non pone alcun problema accettare un regalo di tale valore da un governo straniero, soprattutto da un Paese con cui gli Stati Uniti intrattengono rapporti strategici nel settore della difesa, pone seri problemi di opportunità e indipendenza politica. Il Qatar è un alleato chiave degli USA in Medio Oriente, ma è anche un Paese con interessi economici e geopolitici che potrebbero influenzare le decisioni americane.
In mancanza del senso comune, potrebbe soccorrere la legge, ultimo disperato appiglio. Secondo alcuni esponenti democratici, l’accettazione di un simile dono viola la clausola sugli emolumenti della Costituzione americana, che vieta ai funzionari eletti di ricevere regali da governi stranieri senza l’approvazione del Congresso.
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