venerdì 4 ottobre 2019

Lo spazio del mistero

(da Repubblica.it)
Luca Parmitano, al comando della stazione spaziale internazionale. Nella ricerca scientifica cadono i muri e si sviluppa la collaborazione: la soddisfazione che premia l’impegno italiano

(ap*) Ci si abitua a tutto, anche ai viaggi spaziali? Dalla Luna a Marte, e forse ancora più avanti. Verso una meta, o semplicemente intorno alla piccola terra, per fare esperimenti scientifici, raccogliere informazioni, misurarsi. Il tempo non conta, possono essere giorni, mesi. Chissà se in un domani non troppo lontano saranno anche anni.
Quella dell’uomo lassù è sempre un’avventura. Costellata di notizie, e scoperte. E talvolta soddisfazioni per l’Italia, quando viene premiata la qualità dell’impegno. A bordo della stazione “orbitante” lanciata da una Soyuz russa, affollatissima di astronauti di vari paesi, Luca Parmitano è diventato il primo comandante italiano di una missione spaziale, terzo europeo.
Diverse nazioni che collaborano, i russi insieme ad americani ed europei: non ci sono muri nella ricerca scientifica, mentre qui litigi e meschinità abbondano. C’è un andirivieni di componenti, uno scambio di consegne, un passarsi il testimone di continuo. Difficile che lo stesso equipaggio rimanga immutato a lungo, chi va via, chi rimane, chi subentra, un tempo era impensabile questa facilità.
Tanti altri italiani prima di lui, Parmitano, nello spazio, dalla mitica Cristoforetti, a Nespoli, Guidoni, Malerba, ad altri. Una proiezione nel futuro, che sa muoversi dalla malconcia nostra terra, passi da gigante un po’ in tutte le direzioni. Sempre con lo stesso desiderio misterioso: spingersi avanti. Si moltiplicano le imprese, rimane il fascino.

* Leggi anche La Voce di New York:
04.10.2019 - Luca Parmitano, il primo comandante italiano di una missione spaziale
A bordo della stazione “orbitante” lanciata da una Soyuz russa, affollatissima di astronauti di vari paesi, Parmitano è il terzo comandante europeo

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