venerdì 25 ottobre 2019

Il resto del giorno

Il Battistero di Pisa (foto ap)
Al termine della giornata, con il tramonto l’eco delle ore trascorse, forse un bilancio, ciò che rimane in noi, prima di ricominciare

di Giovanna Vannini

Quel che resta del giorno sta in una mano di pensieri, li rimugini, li ribalti, li dividi e cataloghi, li metti in fila per importanza, per sensazione provata, delusione ammessa, gioia da non volersi menzionare.
Quel che resta del giorno sta in un cielo davanti, un luogo visto con una luce diversa, una manciata di minuti sottratti a ciò che resta da fare, a ciò che ancora attende.
Quel che resta del giorno non sempre è il meglio del giorno trascorso, ti mette il broncio sul volto, la mente ballerina, l’attenzione distratta. 
Quel che resta del giorno cerca la notte, subito, riponendo nel riposo il riassetto, l’azzerare, la fiducia che domani vedrai più chiaro. 
Quel che resta del giorno è resto, è un cielo striato di nuvole in rincorsa, è un sole che lascia la scena, è un raggio che illumina ancora, non dandogliela vinta al buio già in transito. 
Quel che resta del giorno ti fa fermare, ti fa riflettere sul fatto e il da farsi, ben fatto o da farsi meglio. 
Non essere troppo dentro a quel che di questo giorno resta, rischi di non capirlo, di sopravvalutarlo. Prendine le distanze, guardalo da fuori, metti insieme azzurro, luce, giallo e nuvole e poi la terra, quella che pesti, quella su cui cammini.
Piantaci i piedi e prosegui. Dopo il tramonto un alba c’è sempre.

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