sabato 1 febbraio 2020

Come discriminare gli altri

L’odio verso il diverso si nutre di fandonie, dure a morire. Così è avvenuto per il popolo ebreo, e accade ancora oggi

di Davide Morelli

C'è ancora antisemitismo nella nostra società. Ci sono raduni di naziskin nelle grandi città, vengono profanati cimiteri ebraici, picchiati ebrei in giro con la kippà, vendute camicie cinesi con simboli antisemiti, sui social si diffonde l'odio, alcuni vogliono bruciare librerie ebraiche.
È dal tempo in cui la maggioranza della popolazione era pagana che gli ebrei vengono perseguitati perché erano gli unici monoteisti. Molto probabilmente è stata la diaspora ad avere un ruolo decisivo nella nascita dell'antisemitismo. Nell'antichità erano gli ebrei i migranti: in quanto diversi. Erano accusati di non fare niente per integrarsi nelle società in cui vivevano. Anche i cristiani alimentarono l'odio nei confronti degli ebrei sostenendo che essi avevano ucciso Cristo. Molti nel medioevo li considerarono portatori della peste. Erano i nuovi arrivati. Divennero spesso il capro espiatorio.
Furono molti gli stereotipi e i pregiudizi che li discriminarono. Con il Concilio Laterano nel 1215 ai cristiani fu proibito di prestare soldi perché ritenuto peccato ed allo stesso tempo vennero esclusi gli ebrei dalle altre professioni. Di conseguenza questi diventarono banchieri, finanzieri, esattori delle tasse. Vennero perciò odiati e ritenuti usurai avidi e avari.
Ma cosa causò Auschwitz? Nel "Mein Kampf" Hitler citava "I protocolli dei savi di Sion", un falso documento della polizia zarista in cui si incolpavano di aver fatto una cospirazione per volersi impadronirsi del mondo. Ancora oggi vengono citati i Protocolli da chi crede in complotti di matrice ebraica. Può darsi che anche una lettura superficiale di Nietzsche da parte di Hitler abbia influenzato il dittatore e lo abbia portato a odiarli. Ma il filosofo tedesco non dovrebbe essere considerato un profeta del nazismo perché ammirava gli ebrei per la loro cultura.
Se ci pensiamo bene, in fondo è per la loro elevata alfabetizzazione (basta pensare all'educazione severa e allo studio della Torah e del Talmud) che si arricchirono e divennero parte della buona borghesia. Secondo alcuni studiosi è proprio per questa posizione intermedia nella società che vennero odiati dal popolo.
In Italia nel 1938 vennero scritte le "leggi razziali" che li escludevano dalle professioni e anche dalla pubblica amministrazione. Ma l'odio nei confronti del popolo eletto non è solo fascista o nazista. Può anche essere di estrema sinistra in quanto l'antisionismo talvolta può sfociare nell'antisemitismo. In questo caso bisogna ricordare che non tutti gli ebrei sono israeliani e che essere israeliani non può essere considerata una colpa. Gli israeliani in definitiva sono militarizzati come tutti gli stati.
Naturalmente i nazisti hanno compiuto uno sterminio di massa (6 milioni di morti) mentre l'odio dell'estrema sinistra nei loro confronti è incruento. Comunque gli ebrei sono sempre stati odiati ma in fondo è come odiare noi stessi. Il filosofo Bertrand Russell pensava infatti che il cattolicesimo avesse tre fonti: la cultura ebraica, la cultura greca, la cultura romana. In particolare riteneva che il cattolicesimo fosse stato condizionato dai testi sacri ebraici. Non solo ma molti pensatori, artisti, scienziati sono stati e sono ebrei. Questi personaggi hanno dato e stanno dando un apporto significativo all'umanità.
Per quanto riguarda i motivi religiosi che causarono e causano l'antisemitismo va ricordata la parabola dei tre anelli del Boccaccio: stabilire quale sia la religione vera tra quella cristiana, musulmana, ebraica è ancora "una questione aperta", appunto come quella dei tre anelli. Nessuno sa con certezza assoluta quale sia quella autentica.

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