sabato 13 giugno 2020

Il libro di testo nel post Covid-19

Il futuro degli studi umanistici, in aula e negli scritti: la via incerta del digitale

di Paolo Brondi

Ci sono interpreti e autori che hanno visto l’avvento del digitale come possibile itinerario per dare una svolta decisiva agli studi umanistici, e dunque per rivoluzionare il mondo delle attività intellettuali.

Per fortuna, in Italia, meritevoli sono le case editrici che non hanno cavalcato l’onda della “smaterializzazione” delle opere dell’ingegno, anzi hanno difeso l’assetto tradizionale del loro mercato, imperniato sul libro cartaceo, salvando quindi la tradizione delle varie forme della lettura  ancorate al tradizionale volume, la cui struttura e funzionalità resiste immutata da quasi duemila anni.
Anche l’e-book sta conoscendo un grave problema di durevolezza: infatti, il funzionamento e la leggibilità degli e-book è instabile anche a distanza di pochi anni.
Quanto alla didattica a distanza, alimentata dall’emergenza sanitaria, smantellata l’euforia degli inizi, sarà inevitabile che per ogni livello dell’istruzione scolastica e universitaria possano e debbano essere sviluppate soluzioni dedicate ai singoli ambiti, e sarà abbastanza scontato che la tradizionale esperienza della didattica in aula e il libro cartaceo dovranno uscire rafforzati nella loro centralità.

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