Un graffio sfuggente

Lago di Vagli (foto angelo perrone)

L’apparizione incerta e fugace della primavera


di Cristina Podestà

Mi hai toccato e poi graffiato. Ma ne ero felice, assaporavo ogni attimo dai vetri o, semplicemente, in giardino. 
Mi sollecitavi ad uscire, coloravi di vita ogni percorso, illuminavi i miei giorni. Un profumo invadeva le stanze, un vagito di chi è appena nato era il tuo suono.
Poi, improvvisamente, sei scomparsa! Ho già il rimpianto, sono triste e sento freddo nel mio cuore. 
Cara primavera non si fa così, non si lascia di colpo una umanità che, tra le altre cose, ha estremo bisogno di te. Torna subito, per favore! 

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